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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Reddito di cittadinanza: il tagliando per l'aggiornamento

Di Maio apre ai cambiamenti del sussidio. Ma c'è un'inchiesta sul sussidio agli ex mafiosi

Dopo l'altolà del MoVimento 5 Stelle, Luigi Di Maio apre alle modifiche sul reddito di cittadinanza in scia con il presidente del consiglio Giuseppe Conte. Ma intanto le inchieste sui percettori mafiosi preoccupano i grillini.

Reddito di cittadinanza: il tagliando per l'aggiornamento

Il Corriere della Sera spiega che Di Maio è in qualche modo spalleggiato anche la viceministra dell'Economia Laura Castelli, che prima stigmatizza le polemiche sui percettori e poi apre alle modifiche:  «Dopo la pandemia è cambiato tutto, siamo entrati in una crisi che deve spingerci a guardare oltre e ad aggiornare anche alcuni provvedimenti cardine del Movimento, proprio come il reddito. Non significa — spiega — cancellarlo, anzi. Si può però fare un tagliando, un adeguamento alle attuali necessità del Paese. E questo spirito, oggi, unisce tutto il governo».

Di Maio si fa, insomma, interprete di una linea che, pur salvaguardando l’impianto della norma del reddito di cittadinanza, contempla la necessità di mettere mano a una misura, che alla luce di una serie di fatti di cronaca presta il fianco a continui attacchi politici. A questo si aggiunga che da Bruxelles monitorano le mosse del governo su due misure come reddito cittadinanza e Quota 100, che mal si conciliano con lo spirito e i criteri richiesti dal recovery plan per ottenere 209 miliardi di euro.

Proprio la cronaca, intanto, continua a restituire casi di percettori di reddito di cittadinanza tra categorie che non ne avrebbero diritto come truffatori, delinquenti o, peggio, mafiosi. Ieri ad Agrigento la Guardia di finanza ha sequestrato 11 social card intestate a persone che avrebbero illegittimamente percepito il reddito di cittadinanza. Tutti gli indagati hanno precedenti perreati legati alla criminalità organizzata di tipo mafioso e sono destinatari di misure cautelari. 

In totale sono 69 gli indagati per questa vicenda. Sempre in Sicilia, in provincia di Catania, i carabinieri hanno denunciato 5 persone per aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza. Tra i denunciati un condannato per associazione di tipo mafioso. Un’altra frode da 100 mila euro è stata scoperta a Pescara, dove i finanzieri indagano su 14 persone che hanno presentato domanda per ottenere il beneficio mentre erano detenuti in carcere.

Lo stop al reddito di cittadinanza dal 30 settembre

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