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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Reddito di cittadinanza in calo: che cosa sta succedendo

A febbraio più di un milione di nuclei ha beneficiato del reddito o della pensione di cittadinanza. Il mese prima erano un milione e duecentomila. Tutta "colpa" dell'aggiornamento della Dsu. M5s: "E' l'argine che ha evitato che la crisi economica si trasformasse in crisi sociale". Le province dove il Rdc è più diffuso e i nuovi furbetti

Reddito di cittadinanza, i dati aggiornati raccontano di un sussidio a meno famiglie. Che cosa è successo? Nulla che non fosse ampiamente prevedibile.

Reddito di cittadinanza in calo: che cosa sta succedendo

A febbraio oltre un milione di nuclei familiari ha beneficiato del reddito o della pensione di cittadinanza con 2,3 milioni di persone coinvolte e un importo medio a nucleo pari a 564 euro. Lo riferisce l'Inps, ricordando che a gennaio i nuclei beneficiari erano 1,2 milioni per 2,8 milioni di persone coinvolte.

La diminuzione del numero dei nuclei rispetto al mese precedente risente dell'aggiornamento della dichiarazione sostitutiva unica (Dsu), indispensabile per poter proseguire con l'erogazione del beneficio, che può essere stata presentata in ritardo o aver provocato la decadenza del beneficio. Una analoga flessione era stata registrata anche lo scorso anno, nello stesso periodo, influenzata appunto dai termini di presentazione delle nuove dichiarazioni. Intanto qualcosa cambierà per il reddito di cittadinanza, e le prime "modifiche" potrebbero essere delineate già nel Decreto sostegni: sì al rifinanziamento con un miliardo. Ma restiamo ai dati resi noti oggi.

Reddito di cittadinanza: le province dove è più diffuso

La provincia che in assoluto nel mese di febbraio ha avuto più nuclei beneficiari (143mila pari al 14% del totale con un importo medio a nucleo di 655 euro) è stata Napoli, a seguire Roma (68mila pari al 7% del totale e un importo medio di 538 euro) e Palermo (63mila pari al 6% del totale e un importo medio di 656 euro). Tra gennaio e febbraio è stato revocato il beneficio a 36mila nuclei, con conseguente sospensione e azione di recupero del pregresso: la causa prevalente di revoca (33%) è stata la titolarità di autoveicoli o motoveicoli da parte di qualche componente del nucleo, chiaro effetto dei controlli generati grazie alla convenzione attivata da Inps con Aci. Altre cause di revoca sono state le dichiarazioni non conformi rispetto al patrimonio mobiliare (20%) e ai redditi da attività lavorativa (18%).

Sempre dall'inizio dell'anno in corso risultano 110mila nuclei decaduti dal diritto: nel 70% dei casi la decadenza è dovuta a una nuova Dsu con valori che portano sopra soglia la verifica dei requisiti. Per quanto riguarda il reddito di emergenza i dati perfezionano il quadro già definito lo scorso mese: i nuclei percettori di almeno una mensilità della prestazione ai sensi del decreto rilancio, che ha previsto erogazioni per due mesi, risultano pari a 292mila con 703mila persone coinvolte e un importo medio mensile di 559 euro. Sono invece 255mila i nuclei beneficiari del Rem disciplinato dal decreto agosto con 584mila persone coinvolte e un importo medio pari a 550 euro.

Il dl 104/2020 art. 23 prevedeva inizialmente l'erogazione di una sola mensilità: con il dl 137/2020 (decreto ristori) art. 14, comma 1, sono state aggiunte altre due mensilità, quella di novembre e quella di dicembre. Lo stesso articolo, al comma 2, ha previsto l'erogazione, sempre delle mensilità di novembre e dicembre a domanda, per i nuclei che non avevano mai beneficiato del Rem (perché non avevano presentato domanda o perché non era stato loro riconosciuto) oppure avevano ottenuto solo il Rem dl 34. I nuclei percettori di quest'ultima tipologia di Rem risultano pari a 81mila, con 168mila persone coinvolte e un importo medio pari a 520 euro.

Movimento 5 stelle: "Reddito di cittadinanza, l'argine che ha evitato la crisi sociale"

“Durante la pandemia - dicono dal Movimento 5 stelle - con il Reddito di Cittadinanza abbiamo aiutato concretamente oltre 1,2 milioni di famiglie. Circa 3 milioni di cittadini che, da Nord a Sud, hanno avuto lo Stato al proprio fianco in un momento di difficoltà mai vissuto prima. Insieme agli interventi di sostegno messi in campo per lavoratori, famiglie e imprese, il Reddito ha rappresentato l’argine che ha evitato che la crisi economica causata dal Covid-19 si trasformasse in crisi sociale. Ecco perché, oggi più che mai, rivendichiamo con orgoglio di aver introdotto questa misura di civiltà. Grazie al lavoro iniziato dal MoVimento 5 Stelle con il Conte II e portato avanti con il nuovo Governo, nel Decreto Sostegno ci saranno ulteriori risorse per finanziare il Reddito di Cittadinanza e non lasciare nessuno indietro. Risorse che servono ora, ecco perché anche oggi chiediamo di fare in fretta visto che sono passati due mesi da quando il Parlamento ha dato il via libera allo scostamento di bilancio da 32 miliardi. Allo stesso tempo, siamo impegnati a completare il piano straordinario di potenziamento dei Centri per l’impiego e delle politiche attive del lavoro, con un investimento in capitale umano ed infrastrutture senza precedenti. Ecco perché ci siamo”. 

Ancora furbetti del reddito di cittadinanza: denunce a Lecce

Erano sottoposti a misure restrittive ma percepivano il reddito di cittadinanza. I carabinieri di Lecce, attraverso indagini mirate e incrocio di banche dati, ne hanno individuati 57. Adesso tutti quanti sono stati denunciati per aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza per decine di migliaia di euro.

Il congelamento del reddito di cittadinanza

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