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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia Palermo

Reddito di cittadinanza, doppio sequestro per i furbetti

Lavoravano ma percepivano il reddito di cittadinanza: la Guardia di finanza sequestra le loro attività commerciali. Sequestrate anche le carte prepagate sulle quali lo Stato accreditava loro le somme del sussidio

Reddito di cittadinanza, arriva un doppio sequestro per i due presunti furbetti pizzicati pochi giorni fa a Palermo da un inviato del programma di Italia Uno "Le Iene". Ismaele La Vardera aveva incontrato due palermitani che oltre all'assegno mensile dallo Stato intascavano, secondo le accuse, i guadagni di un'attività commerciale. "Mi hanno dato 500 euro di reddito di cittadinanza", aveva spiegato uno di loro al telefono, raccontando di essere disoccupato da diversi anni e che di tre persone in famiglia nessuno lavorava.

L'altra persona aveva invece raccontato di prenderne 638. Quando la "iena" era andata a chiedere spiegazioni ai due sul luogo di lavoro, all'inizio avevano negato addirittura di stare lavorando. Poi uno di loro aveva reagito con minacce, schiaffi e calci. I due riparavano e affittavano biciclette in centro.

Reddito di cittadinanza, doppio sequestro per i furbetti del sussidio

Ora i finanzieri del Gruppo di Palermo hanno messo i sigilli alle due attività commerciali. Non solo, perché oltre al sequestro amministrativo dei locali è stato eseguito anche il sequestro probatorio delle carte prepagate sulle quali lo Stato accreditava loro le somme del reddito di cittadinanza fortemente voluto dal Movimento 5 stelle. Le indagini della Guardia di finanza sono nella loro fase iniziale. I finanzieri dovranno ricostruire la storia delle due imprese, accertando innanzitutto se fossero registrate, in regola con la documentazione e con il pagamento delle tasse. Allo stesso tempo dovranno analizzare gli incartamenti presentati al Ministero o all'Inps dai due e dalle loro famiglie per verificare anche in quel caso che sia tutto regolare e che non siano state fatte dichiarazioni false per aggirare la legge.

Cosa prevede la legge per i "furbetti" del reddito di cittadinanza

Solo allora sarà possibile stabilire se e quali reati abbiano commesso i due. La legge prevede pene molto severe per i cosiddetti "furbetti" del reddito di cittadinanza, anche la reclusione da due a sei anni per chiunque presenti dichiarazioni false, oppure ometta informazioni dovute. E' prevista invece la reclusione da uno a tre anni nei casi in cui si ometta la comunicazione all'ente erogatore delle variazioni di reddito o patrimonio, nonché di altre informazioni dovute e rilevanti ai fini della revoca o della riduzione del beneficio. In entrambi i casi, non solo è prevista la decadenza dal beneficio, ma chi ha frodato lo Stato dovrà restituire indietro quanto indebitamente percepito.

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