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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia Catania

Reddito di cittadinanza, i "furbetti della notte" sono nei guai

Controllo in una casa di riposo a Catania: 15 lavoratori, di cui 11 in nero. Tra questi, 7 percepivano il reddito di cittadinanza: lavoravano per lo più in orari notturni, così da ridurre la possibilità di essere smascherati. Scattano le denunce e il ritiro della card

Ancora furbetti del reddito di cittadinanza: il fenomeno è allarmante, non passa giorno senza che da qualche punto d'Italia, da nord a sud, non arrivi notizia di nuove irregolarità. Oggi è la volta di Catania. Il controllo è andato in scena in una struttura che ospita anziani.

Reddito di cittadinanza, 7 lavoratori in nero prendevano il sussidio

I carabinieri del Comando Tutela Lavoro - Nucleo Ispettorato del Lavoro di Catania, nel corso di un controllo in una casa di riposo per anziani della cittadina etnea, hanno identificato 15 lavoratori, di cui 11 in nero. Tra questi, 7 percepivano il "Reddito di Cittadinanza" in quanto, con falsa attestazione all'Inps, sostenevano di trovarsi in stato di bisogno.

Le indagini hanno consentito di documentare che sette persone venivano impiegate in attività, per lo più in orari notturni, così da ridurre la possibilità di essere smascherati. Alle stesse venivano corrisposte retribuzioni non conformi ai contratti collettivi del settore, non erano formate ed informate in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro né venivano sottoposte a visite mediche attestanti l'idoneità.

Reddito di cittadinanza, card sequestrate e denunce

Le conseguenze sono pesanti. Gli indebiti percettori di Reddito di Cittadinanza sono stati deferiti alla Procura Distrettuale di Catania, le carte magnetiche Postamat sono state sequestrate, con la conseguente comunicazione all'Inps, per la decadenza dal beneficio ed il contestuale recupero delle somme, per un ammontare di 32.000 euro.

Inevitabilmente il datore di lavoro, oltre ad essere stato denunciato in stato di libertà all'autorità giudiziaria per avere installato un impianto di videosorveglianza senza autorizzazione dell'Ispettorato del Lavoro, dovrà pagare sanzioni amministrative per un ammontare di 93.000 euro e versare contributi assicurativi e previdenziali per 20.000 euro.

Ricordiamo che in base alla normativa vigente sul reddito di cittadinanza, chiunque presenti dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere oppure ometta informazioni dovute è punito con la reclusione da due a sei anni. È prevista, invece, la reclusione da uno a tre anni nei casi in cui si ometta la comunicazione all’ente erogatore delle variazioni di reddito o patrimonio, nonché di altre informazioni dovute e rilevanti ai fini della revoca o della riduzione del beneficio. In entrambi i casi, è prevista la decadenza dal beneficio con efficacia retroattiva e la restituzione di quanto indebitamente percepito.

Reddito di cittadinanza, c'è il caso limite: evasore totale ma prende il sussidio pieno 

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