rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Reddito di cittadinanza ai cittadini extra-comunitari: in arrivo card e arretrati

In attesa di un decreto che facesse chiarezza sui requisiti da certificare l'Inps aveva messo in stand by tutte le domande. Otto mesi dopo la situazione si è finalmente sbloccata

Tra i requisiti previsti dalla legge per ottenere il reddito di cittadinanza figura anche l’obbligo di essere residenti in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in via continuativa. Nonostante i paletti siano abbastanza rigidi dunque il beneficio economico spetta anche a chi è originario di uno Stato extra-Ue. Almeno in teoria.

Finora infatti i cittadini extra-comunitari si sono visti negare l’accesso al rdc: tutta "colpa" di un emendamento della Lega secondo cui i richiedenti avrebbero dovuto produrre "una certificazione dell’autorità estera competente, tradotta in lingua italiana e legalizzata dall’autorità consolare italiana" che certificasse la presenza dei requisiti reddituali e patrimoniali.

Lo stesso emendamento però prevedeva una "deroga" per i rifugiati politici e per i cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea nei quali è oggettivamente impossibile acquisire le certificazioni.

La norma rimandava inoltre all’adozione di un apposito decreto interministeriale che avrebbe dovuto fare chiarezza. Nel frattempo però l'Inps ha sospeso l’istruttoria di tutte le domande presentate da cittadini di Stati extra-Ue, che dunque finora non hanno visto un euro.

Reddito di cittadinanza, si sblocca l'iter per gli extracomunitari

Molti mesi dopo la situazione si è finalmente sbloccata. Con il decreto del 21 ottobre 2019 il ministero del Lavoro ha reso noto l’elenco degli Stati (sono 19) i cui cittadini sono tenuti a produrre la certificazione richiesta. E vale a dire:

  • Regno del Bhutan
  • Repubblica di Corea
  • Repubblica di Figi
  • Giappone
  • Regione amministrativa speciale di Hong Kong della Repubblica popolare cinese
  •  Islanda
  • Repubblica del Kosovo
  • Repubblica del Kirghizistan
  • Stato del Kuwait
  • Malaysia
  • Nuova Zelanda
  • Qatar
  • Repubblica del Ruanda
  • Repubblica di San Marino
  • Santa Lucia
  • Repubblica di Singapore
  • Confederazione svizzera
  •  Taiwan
  • Regno di Tonga

Solo i cittadini di questi 19 Paesi dunque avranno l'obbligo di attestare, mediante certificato rilasciato dallo Stato di origine, di avere i requisiti reddituali e patrimoniali necessari. I cittadini degli Stati non inclusi nell'allegato elenco non sono invece tenuti a produrre alcuna ulteriore certificazione.

Reddito di cittadinanza agli stranieri, ecco card e arretrati

Ieri con il messaggio n. 4516 l’Inps ha inoltre comunicato le modalità di erogazione del rdc per i cittadini non comunitari che dunque avranno finalmente accesso al beneficio.

Chi ha presentato domanda dopo il 1° aprile avrà a breve la rdc card e la prima "ricarica". Non solo: l’ente previdenziale ha anche disposto, "previa verifica della permanenza dei requisiti" il pagamento "delle eventuali mensilità arretrate maturate”. Chi invece ha presentato domanda prima del 1° aprile (ovvero a marzo), per ottenere il beneficio (e gli arretrati) dovrà prima effettuare una integrazione delle dichiarazioni di responsabilità. I richiedenti interessati, spiega l’Inps,  riceveranno, un sms/e-mail con il quale verranno invitati a produrre la certificazione integrativa presso le Strutture territoriali dell’Istituto.

Reddito di cittadinanza, non solo furbetti: ecco dove la misura simbolo M5s funziona

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Reddito di cittadinanza ai cittadini extra-comunitari: in arrivo card e arretrati

Today è in caricamento