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Venerdì, 29 Marzo 2024
ECONOMIA

Disoccupazione, "sussidio universale per chi perde il lavoro"

La proposta arriva dalla minoranza del Partito democratico: "In Europa il reddito minimo è una realtà così ovvia che è l'Italia ad essere l'eccezione. Dobbiamo solo farlo. Oggi è il tempo giusto"

ROMA - Un reddito minimo contro la povertà, una sorta di sussidio universale per tutti coloro che perdono il lavoro.

E' il progetto lanciato da Area Riformista (la minoranza Pd guidata da Roberto Speranza), presentato a Cosenza da Enza Bruno Bossio, deputata democratica eletta in Calabria e prima firmataria della proposta di legge per l'introduzione del reddito minimo in Italia. Nella sala della Musica affollata da oltre mille cittadini e militanti e da esponenti della minoranza del partito - come l'ex capogruppo Roberto Speranza, Nico Stumpo, il presidente della regione Calabria Mario Oliverio, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti - la parlamentare dem ha spiegato che "nell'Italia della disoccupazione galoppante manca un sussidio universale per tutti coloro che perdono il lavoro, per tutti coloro che hanno perso il diritto all'indennità o non l'hanno mai acquisito, e sono poveri sia come famiglia sia come membri della famiglia stessa. In Europa il reddito minimo è una realtà così ovvia che è l'italia ad essere l'eccezione. Dobbiamo solo farlo. Oggi è il tempo giusto".

"Il Pd, partendo da Area Riformista, sposa la nostra battaglia. Oggi possiamo dare al paese il reddito minimo", ha detto Enza Bruno Bossio. E poi ha parlato dei numeri: "L'Unione europea boccia il welfare italiano, e denuncia la mancanza di un reddito minimo, di una reale assistenza agli indigenti. Nel periodo 2008-2015 la crisi in Italia e in Europa ha raddoppiato i numeri della povertà. Oltre sedici milioni di persone vivono in condizione di indigenza".

Una situazione che nel Mezzogiorno è ancora più drammatica. "La disoccupazione è oltre il 22%, con un picco di oltre il 60% tra i giovani. In Italia su ventidue milioni di lavoratori, solo dodici milioni hanno un lavoro stabile. Questa situazione ha creato un mostro: gli ammortizzatori sociali. Nel 2013 ne hanno beneficiato 4,6 milioni di persone, con un aumento del 113% rispetto al 2008. Sono costati ventiquattro miliardi di euro con un aumento del 138% rispetto al 2008. Di queste risorse solo nove miliardi vengono dalla previdenza, ben quindici miliardi sono invece a carico della fiscalità generale".

Alla proposta di reddito minimo preparata da Area riformista hanno già aderito oltre quaranta sindaci calabresi e altri amministratori hanno manifestato il proprio interesse. Nei prossimi giorni sarà ancora possibile sottoscrivere la proposta. Renzi la farà sua?

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