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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Reddito e crescita, troppo divario tra Nord e Sud: l'eterno problema italiano

I dati economici territoriali pubblicati dall'Istat evidenziano ancora l'enorme divario tra Centro-Nord e Mezzogiorno: dal reddito delle famiglie ai consumi, passando per la crescita, la forbice è sempre più ampia

Un cittadino di Bolzano ha un reddito medio pari al doppio di uno calabrese, una famiglia del Nord dispone di quasi 10mila euro in più di una del Sud, mentre la differenza di aumento del Pil tra settentrione e Mezzogiorno è di un punto percentuale. Sembra quasi di parlare di due Paesi diversi, che viaggiano a due velocità, una in automobile, l'altra in bicicletta. Una forbice che non accenna a stringersi e si ripercuote sullo stato dell'economia nazionale. Gli ultimi dati Istat sui conti territoriali non fanno che confermare uno dei più grandi problemi italiani: il divario di crescita economica tra Centro-Nord e Sud.

Reddito, il Nord “doppia” il Sud

Il primo dato che salta subito all'occhio, nel report economico territoriale 2016-2018 dell'Istat, è senza dubbio quello del reddito pro capite: a Bolzano troviamo il più alto (26.000 euro), mentre in Calabria si registra quello più basso (12.700 euro). Nel 2018 le famiglie residenti nel Nord-ovest dispongono del livello di reddito per abitante più elevato (22.300 euro), seguite da quelle residenti nel Nord-est (21.900 euro). Nel Centro il livello è pari a 19.900 euro, nel Mezzogiorno a 14.000 euro, con un differenziale negativo del 26% rispetto alla media nazionale.  

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Pil e crescita, Mezzogiorno in ritardo

Nel 2018 il Pil in volume è aumentato dell'1,4% nel Nord-est, dello 0,7% nel Nord-ovest e nel Centro e dello 0,3% nel Mezzogiorno. Il Pil procapite vede in cima alla graduatoria l'area del Nord-ovest con un valore in termini nominali di oltre 36mila euro, quasi il doppio di quello del Mezzogiorno, pari a circa 19mila euro annui. Le famiglie residenti nel Nord-ovest dispongono del livello di reddito per abitante più elevato (oltre 22mila euro), quasi il 60% in più di quelle del Mezzogiorno (14mila euro). Lo rileva l'Istat nel report sui conti economici territoriali 2016-2018.

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Nel 2018 il Pil in volume a livello nazionale è aumentato dello 0,8% rispetto all'anno precedente. La ripartizione più dinamica è il Nord-est dove il Pil è cresciuto dell'1,4%, trainato dalla performance dell'Industria (+3,2% rispetto al 2017) e dai risultati positivi delle Costruzioni (+2,3%) e dell'Agricoltura (+3,1%).

Nel Nord-ovest e nel Centro il Pil è cresciuto dello 0,7%, meno della media nazionale. Nella prima ripartizione la crescita è stata rallentata dalla dinamica negativa delle Costruzioni e da più moderate dinamiche dell'Agricoltura e dell'Industria mentre al Centro è il settore dei Servizi a segnare il passo. La crescita più lenta si registra nel Mezzogiorno, dove il Pil è aumentato solo dello 0,3% rispetto al 2017.

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Alla crescita dell'attività produttiva si è accompagnato, nel 2018, un aumento in volume dei consumi finali delle famiglie di poco superiore (+0,9%). La spesa delle famiglie ha mostrato la dinamica più elevata al Centro (+1,2%), tutte le altre ripartizioni si posizionano in prossimità della media nazionale. Nel 2018 il reddito disponibile delle famiglie, cresciuto dell'1,9% a livello nazionale, mostra una dinamica di poco inferiore nel Centro e nel Mezzogiorno (+1,8%) e superiore nel Nord-ovest e nel Nord-est (rispettivamente, +2% e +2,1%).

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