Reddito di cittadinanza allargato? "I beneficiari al lavoro nei campi"
Come sarà l'Italia dopo la Covid? Secondo Confindustria l'economia è stata colpita al cuore e prevede una contrazione del pil anche del 10%. Ma il problema è assicurare un reddito alle famiglie: tra le proposte anche l'allargamento del reddito di cittadinanza e l'impiego dei beneficiari nell'agroalimentare in difficoltà di manodopera
Reclutare chi percepisce il reddito di cittadinanza per ovviare alla mancanza di manodopera straniera stagionale nei campi. Una proposta che sta facendo molto discutere quella sollecitata dal Centrodestra in Emilia Romagna che ha sottoposto una interrogazione alla giunta Bonaccini. Ma era stata la stessa ministra Bellanova a parlare di questa suggestione di fronte alla crisi del comparto agro-alimentare che dipende dai braccianti, troppo spesso non regolari. Senza una sanatoria non potrebbero continuare a lavorare per la raccolta dei prodotti, aggravando la crisi.
Ecco allora che Lega e Fratelli d'Italia in primis spingono per "attuare una semplificazione dei voucher in agricoltura per dare la possibilità di impiegare nei campi i lavoratori in cassa integrazione o di altri settori che si sono fermati". Inoltre, come si legge nell'interrogazione presentata in Emilia Romagna, "i percettori del reddito di cittadinanza idonei al lavoro, potrebbero aiutare a sopperire, quantomeno in parte, all'urgente fabbisogno di manodopera del comparto agro-alimentare regionale".
Tutto questo mentre il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, ha annunciato come nel prossimo decreto economico il governo sta cercando di inserire l'allargamento del reddito di cittadinanza insieme all'introduzione di un reddito di emergenza per le famiglie in difficoltà e l'ampliamento di alcune settimane della cassa integrazione.
Misure che nelle intenzioni del governo dovrebbero aiutare a contrastare la crisi innescata dalla pandemia coronavirus.
"Il reddito di emergenza verrá inserito nel decreto aprile - assicura Catalfo - pensiamo poi alla tutela dei redditi, delle imprese, dei liberi professionisti con un indennizzo che verrá potenziato ad aprile e maggio".
Quanto all'allargamento del reddito di cittadinanza il ministro del lavoro ha spiegato che il governo sta pensando di allargare, per un tempo determinato, la platea dei beneficiari "in modo tale da dare reddito e accelerare i consumi".
"Dobbiamo fare in modo che tutte le famiglie italiane abbiano un reddito e possano poter andare avanti".
Come sarà l'Italia dopo il coronavirus
A quasi un mese dalla chiusura graduale del paese per l'epidemia di coronavirus, e con la certezza di una proroga fino a dopo Pasqua delle misure di contenimento, si cerca di guardare a come far ripartire l'economia dopo che l'emergenza sanitaria sarà messa sotto controllo. Se l'anno scolastico difficilmente potrà rivedere gli alunni a scuola, è pensabile che la maggior parte delle aziende non potranno riaprire i battenti fino a maggio. Gli ultimi a poter riaprire saranno ristoranti, locali e tutte le attività che non possono impedire il "distanziamento sociale" necessario per limitare i contagi.
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Come sostenere allora l'economia? Non potendo utilizzare il Fondo salva Stati senza condizionalità per l'opposizione di Germania e Olanda, l'unico orientamento certo dell'esecutivo è quello di garantire un reddito per le famiglie per sostenere i consumi.
Per l'economia è previsto un vero e proprio shock: per il 2020 il Centro studi di Confindustria (Csc) stima un calo del pil pari al 6% se la fase acuta dell'emergenza sanitaria terminirà a maggio. "Ogni settimana in più di blocco normativo delle attività produttive, secondo i parametri attuali, potrebbe costare una percentuale ulteriore di prodotto interno lordo dell'ordine di almeno lo 0,75%".
"La caduta stimata del pil nel secondo trimestre rispetto a fine 2019 è attorno al 10%. Inoltre, la ripartenza nel secondo semestre sarà comunque frenata dalla debolezza della domanda di beni e di servizi".
Di un'economia italiana "colpita al cuore" parla Confindustria che spiega come al progressivo blocco, temporaneo ma prolungato, di molte attività economiche sul territorio nazionale, necessario per arginare l'epidemia, si è associato un crollo della domanda di beni e servizi, sia dall'interno che dall'estero
L'associazione degli industriali chiede di tutelare il tessuto produttivo e sociale della nazione, lavoratori, imprese, famiglie, "con strategie e strumenti inediti e senza lesinare risorse in questo momento per garantire il benessere futuro - si legge nel Rapporto del Csc - Solo mettendo in sicurezza i cittadini e le imprese, la recessione attuale potrà non tramutarsi in una depressione economica prolungata".