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Venerdì, 29 Marzo 2024
Scintille

Riforma fiscale, Lega diserta e Draghi avverte: "Gesto serio che ci spiegherà Salvini"

La Lega ha disertato prima il Consiglio dei Ministri e poi la cabina di regia: "Gesto serio, ma no crisi"

La prima che dice il Presidente del Consiglio nella conferenza stampa utile a spiegare quanto deciso dal Governo sul Decreto fiscale è che, tutte le preoccupazioni sulla riforma del Catasto non hanno senso di esistere perché “il Governo si impegna a riaccatastare tutto quello che non è accatastato e procederà anche a una revisione delle rendite catastali adeguandole alle rendite di mercato. Ma l'impegno del governo è che nessuno pagherà di più o di meno. Le rendite su cui si basa la tassazione oggi resteranno invariate. Non cambia assolutamente l'imposizione fiscale". Insomma, anche con uno sguardo al contribuente medio, Draghi ha detto che “non si accorgerà di nulla”. 

Parole, quelle del Premier volte a disinnescare gli allarmi risuonati da parte di chi aveva paura di un eventuale aumento delle tasse. Non un caso visto che la parte sul catasto è stata al centro delle frizioni fra la maggioranza di Governo e la Lega, che oggi ha disertato prima il Consiglio dei Ministri e poi la cabina di regia. Infatti i due punti della delega fiscale su cui la Lega chiede approfondimenti sono la riforma del catasto e la rimodulazione dell'Iva. Ma per Draghi non è un problema. Non solo non vede alcun legame tra la scelta dei salviniani e i risultati delle elezioni comunali, per cui “né rafforza né indebolisce il Governo”, ma crede anche che questo non avrà alcun impatto sull’azione di Governo. Certo non è una cosa da banalizzare. “E’ un gesto serio e se ci saranno implicazioni ce le spiegherà l’onorevole Matteo Salvini, ma ci saranno molte altre occasioni per confrontarsi su questo come su altri argomenti”. Insomma, di fronte alla posizione della Lega, Draghi non vuole minimizzare, ma neppure drammatizzare. 

La riforma fiscale del governo Draghi e il taglio dell'Irpef per i redditi medi

Poi è il turno del ministro dell’Economia Daniele Franco che, insieme a Draghi, ha spiegato come la delega fiscale approvata oggi in Cdm "è molto generale e poi andrò riempita di contenuti che sono i decreti delegati su cui ci saranno ulteriori momenti di confronto e la legge delega stessa sarà oggetti di confronto in Parlamento”. Una cosa importante, utile a sgombrare il campo da un possibile equivoco: questa non è l’ultima parola del Governo sul sistema fiscale che è ancora tutto da costruire. 

Poi Franco va nel merito di un sistema fiscale da rinnovare perché basato su un impianto vecchio di almeno 50 anni. Serve aggiornarlo. Sono così stati individuati dei punti che poi saranno valutati in sede Parlamentare, in primis Irpef, sotto profilo reddito persone fisiche e Iva, "che restano ma vanno riconsiderate". E poi:

  • esigenza di stimolare la crescita economica con la riduzione del carico fiscale su fattori di produzione.
  • razionalizzazione e semplificazione del sistma fiscale.
  • eliminazione microtibuti.
  • progressività del sistema per motivi di giustizia e equità (costituzionalmente garantito).
  • Contrasto evasione ed elusione "perchè si evadono 100 miliardi all'anno". 
  • riduzione graduale del cuneo fiscale sul lavoro "che in italia è relativamente elevato: per un lavoratore medio, di 5 punti superiore rispetto al resto d'Europa e 11 rispetto media dei Paesi Ocse". 
  • Tassazione del reddito di impresa. 
  • Superamento dell’irap con processo graduale.

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