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Venerdì, 29 Marzo 2024
Governo in bilico

Riforma del catasto, cosa prevede e perché è importante

Lo scopo dichiarato dall'Esecutivo è quello di fare emergere gli immobili "fantasma" o registrati in modo sbagliato, recuperando gettito fiscale. La Lega avanza il timore di nuove tasse sulla casa. E' paralisi

Ancora tensione alle stelle tra i partiti. A minare il cammino del Governo questa volta è la riforma fiscale, o meglio la parte relativa alla riforma del catasto (articolo 6). Il testo è al vaglio della commissione Finanze della Camera e il sottosegretario all'Economia Guerra ha sostanzialmente posto un aut aut: senza il via libera alla riforma del catasto, l'esperienza del Governo finisce. Da qui il rinvio a domani, 3 marzo, dei lavori per sciogliere i nodi. Se tutto dovesse rientrare poi l'esame in Aula della delega fiscale avverrà nella settimana del 28 marzo.

Cosa prevede la riforma del catasto

Sono previste modifiche legislative per fare emergere immobili e terreni non accatastati correttamente o "fantasma" cioè proprio non registrati e per i quali i proprietari non pagano tasse. Un nodo non da poco in termini di introiti per lo Stato. La delega punta su strumenti e modelli organizzativi che facilitino la condivisione dei dati e dei documenti, in via telematica, tra l'Agenzia delle entrate e i competenti uffici dei Comuni.

La riforma prevede poi che ciascuna unità immobiliare abbia, oltre alla rendita catastale determinata secondo la normativa attualmente vigente, anche il relativo valore patrimoniale e una rendita attualizzata in base, ove possibile, ai valori normali espressi dal mercato. Sulle modalità di assegnazione di questo ulteriore parametro non è indicata una via precisa. 

E ancora, per le unità immobiliari riconosciute di interesse storico o artistico, verrebbero introdotti sgravi che tengono conto dei costi manutenzione e conservazione. Aumenterebbe poi il numero delle zone catastali delle città. La superficie degli immobili residenziali non sarebbe più calcolata ed espressa in vani catastali, ma in metri quadrati. Si procerebbe anche a una nuova classificazione degli edifici, che con la riforma saranno distinti tra "ordinari" e "speciali".

Aumentano le tasse?

Il timore, da più parti, è quello di un aumento delle tasse. Ipotesi che al momento non è concreta. L'articolo 7 della delega precisa che le nuove informazioni non saranno utilizzate "per la determinazione della base imponibile dei tributi  la cui applicazione si fonda sulle risultanze catastali". Cioè Imu, imposte di registro, tasse di eredità o donazione e reddito Isee. Inoltre, i nuovi dati catastali verranno resi disponibili "a decorrere dal 1° gennaio 2026". Quindi prima di quella data tutto invariato.  

Chi dice "No" alla riforma

La riforma del catasto tiene banco da settimane. Dopo l'ultimatum del sottosegretario al Mef Maria Cecilia Guerra i toni si solo alzati tanto da rendere necessario un rinvio della discussione. Il punto contestato dalla Lega è quello che riguarda l'attualizzazione delle rendite ai valori di mercato. Da qui la ferma richiesta dello stralcio dell'interno articolo. Per i capigruppo del Carroccio: "Minacciare la crisi di governo qualora non si approvasse così com'è la riforma del catasto è da irresponsabili. Il Parlamento ha tutto il diritto di discutere e presentare emendamenti laddove non ci sia convergenza sul provvedimento. Mentre c'è un conflitto in pieno corso in Ucraina e il costo dell'energia è alle stelle, non ci sembra questo il momento di ricorrere alle maniere forti e di portare il dibattito allo scontro istituzionale. Peraltro, lo stesso governo e diversi gruppi di maggioranza hanno già riconosciuto l'inutilità di un intervento di riforma del catasto se la finalità è solo quella di una mera indagine statistica per scovare gli immobili-fantasma. Il ricatto conferma il dubbio che ci siano dietro altre logiche, come quella di tassare la casa". 

Forza Italia tenta la mediazione proponendo la riscrittura del testo, in una versione che possa favorire l'intesa. E a fare da pontiere c'è anche il presidente di Noi con l'Italia, Maurizio Lupi, che ha ritirato la firma dall'emendamento sottoscritto dall'intero centrodestra per lo stralcio della riforma del catasto dalla delega fiscale. "Si sta lavorando a una mediazione e noi siamo per la mediazione, nell'accordo con Draghi - conferma all'Ansa Lupi -. I lavori della commissione Finanze sono stati rinviati, siamo per trovare una soluzione che tenga insieme le diverse esigenze, una revisione del catasto senza alcuna conseguenza sulle imposte sulla casa".

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