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Sabato, 20 Aprile 2024
Sport in crisi

Il caro bollette chiude anche le piscine

I costi di gestione gli impianti crescono. Fare quadrare i conti, già appesantiti dalle chiusure per il Covid, diventa difficile. Un'altra tegola per il settore e per lo sport di base. L'Sos dei Comuni al Governo

Non solo frutta e verdura con prezzi sempre più proibitivi. I rincari di luce e gas pesano anche sulle piscine. Cosa significa? Che i costi di gestione gli impianti crescono. Da qui due scenari possibili: aumenti per gli utenti o, soluzione drastica ma plausibile, la chiusura degli impianti stessi. Si deve infatti tenere presente che molti impianti hanno bilanci già "feriti" dalle lunghe chiusure per il Covid.. Un colpo per l'economia, per i lavoratori, e per lo sport di base che già in Italia non gode di ottima salute. 

L'Sos

A lanciare l'Sos in termini chiari sono sttai gli assessori comunali di Roma, Palermo, Milano, Torino, Napoli, Bologna, Firenze e Bari che già nelle scorse settimane hanno inviato una lettera al Governo chiedendo interventi per il settore.

"Stiamo assistendo - dicono - alla drammatica e progressiva chiusura degli impianti natatori gestiti da gestori privati e non. L’aumento dei costi di luce e gas sta rendendo del tutto non sostenibile la gestione delle piscine. Il dl 'Ristori' ha previsto un contributo che non corrisponde lontanamente alle esigenze del settore. E' arrivato il momento di coordinare una iniziativa con le tante società natatorie dei nostri territori, con le città e con Anci per chiedere interventi necessari a mantenere in vita gli impianti natatori".

Le richieste:

  • Un contributo per sostenere l'aumento delle tariffe di luce e gas previsti in proporzione ai consumi.
  • La possibilità di utilizzare il bonus 110% per l'efficientamento energetico a tutto l'impianto sportivo in modo da ridurre ulteriormente i costi di gestione.
  • La proroga della concessione degli impianti sportivi comunali.

I ristori

Per i rappresentanti dei Comuni, gli aiuti previsti dal decreto dello scorso 27 gennaio non bastano. Vediamo però cosa prevede. 

E' stato concesso "il credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari, comprese le sponsorizzazioni, di importo complessivo non inferiore a euro 10.000 in favore di società ed associazioni sportive dilettantistiche iscritte al registro Coni. Pari al 50 per cento degli investimenti effettuati a decorrere dal 1° gennaio 2022 al 31 marzo 2022 e utilizzabile esclusivamente in compensazione".

Sono state incrementate le risorse da erogare come contributo a fondo perduto a ristoro delle spese sostenuta in applicazione dei protocolli sanitari anti Covid.. Rimpinguato anche il "fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano" che finanzia progetti per: 

  • incentivare l’avviamento all’esercizio della pratica sportiva delle persone disabili mediante l’uso di ausili per lo sport;
  • sostenere la realizzazione di eventi calcistici di rilevanza internazionale;
  • sostenere la realizzazione di altri eventi sportivi di rilevanza internazionale;
  • sostenere la maternità delle atlete non professioniste;
  • garantire il diritto all’esercizio della pratica sportiva quale insopprimibile forma di svolgimento della personalità del minore, anche attraverso la realizzazione di campagne di sensibilizzazione;
  • sostenere la realizzazione di eventi sportivi femminili di rilevanza nazionale e internazionale.
  • Una quota di tali risorse - fino a un massimo di 30 milioni (non è però specificato un minimo) - è espressamente destinata "alle società e associazioni dilettantistiche che gestiscono impianti per l’attività natatoria":

E' stato anche introdotto il "credito d’imposta pari al 20 per cento delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel primo trimestre 2022 alle imprese a forte consumo di energia elettrica, i cui costi per kWh della componente energia elettrica, calcolati sulla base della media dell’ultimo trimestre 2021 ed al netto delle imposte e degli eventuali sussidi, hanno subìto un incremento del costo per KWh superiore al 30 per cento relativo al medesimo periodo dell’anno 2019".

Introdotto, dal 1° febbraio al 31 dicembre 2022, anche un meccanismo di compensazione sul prezzo dell’energia prodotta da impianti a fonti rinnovabili per ridurre in parte gli oneri di sistema sulle bollette.

I bambini pagano per tutti

La chiusura degli impianti sportivi ha pesanti conseguenze anche per i bambini. Secondo il rapporto nazionale sui minori e lo sport (realizzato dall’Osservatorio #conibambini promosso da Con i Bambini e Openpolis nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minori) quasi 1 minore su 5 non fa sport. Per il 30% circa dei bimbi dai 6 ai 10 anni la causa è la condizione economica del nucleo familiare. Prima della pandemia, i minori praticavano prevalentemente sport in spazi chiusi (il 70% dei praticanti adolescenti e oltre l’84% dei giovanissimi), meno di un giovane su quattro faceva sport in spazi all’aperto non attrezzati, contro il 41,9% dell’intera popolazione. Il nuoto era tra i più gettonati. Se togliamo spazi a quei (pochi) bambini che praticano sport, quali potranno essere le conseguenze? Mentali, fisiche e, nel lungo termine, per la sanità pubblica?

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