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Venerdì, 29 Marzo 2024
Da fine giugno

Ancora aumenti in arrivo: i pedaggi autostradali costeranno di più

L'annuncio dell'amministratore delegato di Autostrade per l'Italia, Tomasi: "Attualmente abbiamo una previsione di incremento delle tariffe di 1,58%"

Non solo bollette. Aumenti in vista anche per i pedaggi autostradali. "Dal 2018 noi non abbiamo mai incrementato le tariffe. Attualmente abbiamo una previsione di incremento delle tariffe di 1,58%", ha detto l'amministratore delegato di Autostrade per l'Italia, Roberto Tomasi, a margine del seminario "La rete del futuro. Aspi dialoga con il territorio" in corso a Firenze. "Rispetto ai numeri che stiamo vedendo sono assolutamente risibili - ha subito puntualizzato Tomasi -. Siamo, credo, un sistema delle concessioni che sta reggendo questo incremento dei prezzi, dobbiamo gestirlo con grande oculatezza, come è stato fatto". 

L'aumento per i viaggiatori è "figlio" di una catena di rincari. "In questi primi sei mesi del 2022 - ha chiarito Tomasi - noi abbiamo avuto un incremento importante in termini di costi dei materiali che varia dal 20 al 30% mediamente, poi ci sono voci di prezzo con incrementi superiori anche a questo. Ma non può essere un meccanismo col quale blocchiamo i nostri investimenti. Anzi, dobbiamo continuare a investire nella speranza che poi ci sia anche un elemento speculativo in questa fase che possa in qualche modo rientrare, non possiamo non pensarlo".  

La nota di Aspi: "Tariffe ferme al 2018"

In merito alla notizia sulle previsioni di aumento del pedaggio, Autostrade per l’Italia ribadisce che è in corso un’istruttoria in sede ministeriale e dunque, come specificato questa mattina dall’Amministratore Delegato Aspi Roberto Tomasi, non ancora deliberata dalle Istituzioni preposte. Già inserita nel Pef (il Piano Economico e Finanziario di Autostrade per l’Italia), recepito il nuovo modello Art, questa rimodulazione prevede un aggiornamento calmierato del +1.5% del pedaggio, dopo un periodo di blocco tariffario durato 4 anni, a partire dal 2018. Si chiarisce inoltre che la revisione tariffaria, essendo già inserita nel Pef, è precedente e dunque non è consequenziale all’attuale incremento dei costi dei materiali.

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