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Venerdì, 19 Aprile 2024
La top ten dei rincari

Prezzi alle stelle per voli, gelati e vacanze: è la stangata del 2 giugno 

Rialzi preoccupanti in vista delle prossime ferie estive, tra i rincari mensili spiccano quelli di piscine e stabilimenti balneari: lo scenario fotografato dalle classifiche dell'Unione Nazionale Consumatori

Voli nazionali e internazionali, pacchetti vacanze, gelati e alberghi: nella classifica dei rincari del mese di maggio spiccano tutte le categorie legate al turismo. Come denuncia l'Unione Nazionale Consumatori (Unc), che ha elaborato i dati Istat resi noti ieri stilando la classifica dei prezzi più lievitati nel mese di maggio, si tratta di una vera e propria stangata del 2 giugno.

I rialzi riguardano soprattutto le spese legate alle vacanze, come sottolineato da Massimiliano Dona, presidente Unc: "Rialzi molto preoccupanti in previsione delle prossime ferie estive. In un solo mese gli alberghi sono rincarati del 5,8%, andare in piscina, palestra o in uno stabilimento balneare costa già il 9,8% in più rispetto ad aprile, il record per quanto riguarda gli aumenti congiunturali. Se il buongiorno si vede dal mattino le vacanze saranno un bel guaio per le tasche degli italiani e si profila il rischio di un'estate infuocata sul fronte dei prezzi".

Vacanze, la classifica dei rincari

Per quanto riguarda la top ten annua delle voci legate alle vacanze, al primo posto i Voli nazionali che decollano del 43,2% rispetto a maggio 2022. Medaglia d'argento per i Voli internazionali che volano del 36,6%. Sul gradino più basso del podio i Gelati che salgono del 22%.  In quarta posizione i Pacchetti turistici nazionali che si impennano del 19,2%, a differenza di quelli internazionali che sono fuori dalla classifica con un ben più contenuto +2,4%. Al quinto posto Alberghi, motel, pensioni e simili per i quali bisogna sborsare il 15,2% in più rispetto allo scorso anno. Seguono Parchi di divertimento e i servizi sportivi con +10,8%, i Fast food con +8,4%, i Villaggi vacanze e i campeggi con +8,2%, Ristoranti, bar e locali da ballo con +5,7%. Chiudono la classifica Piscine, palestre, stabilimenti balneari, discoteche con +4,9%. Fuori dalla graduatoria il Trasporto ferroviario passeggeri (+3,8%).

I dati mensili: aumenti per piscine e stabilimenti

Ma a destare più preoccupazioni sono i rincari mensili. A vincere la top ten assoluta, relativi a tutti i beni e servizi, sono Piscine, palestre, stabilimenti balneari e discoteche per le quali a maggio si sborsa il 9,8% in più rispetto ad aprile.  Al 2° posto il Noleggio mezzi di trasporto, con i prezzi che crescono del 6,2%. Medaglia di bronzo per Alberghi, motel e pensioni che in un solo mese schizzano del 5,8%. Non va molto meglio per chi in vacanza vuole leggere un libro di narrativa, per i quali dovrà pagare il 5,1% in più. Segue la Frutta fresca con +4,9%, prima tra i prodotti alimentari.

Al sesto posto, alla faccia dell'allarme sulla natalità e sul caro bebè, gli Alimenti per bambini che, invece di calare di prezzo, aumentano del 3,3% su aprile. Seguono Frutti di mare surgelati, Margarina e Patate (+3,1% per tutte e 3). Chiude la classifica il Gas naturale e gas di città (+2,9%).

Rincari annui: zucchero +52,6%

Per la top ten dei rialzi annui dei prodotti alimentari, vince lo Zucchero che segna un incremento del 52,6% su maggio 2022. Al 2° posto il Riso con +37,1%.  Sul gradino più basso del podio il Latte conservato (+28,7%). Seguono Olio di oliva (+24,6%), Patate (+22,2%) e Gelati (+22%). Al settimo posto gli Alimenti per bambini che continuano tranquillamente e indisturbati a rincarare del 21,5% su base annua. Chiudono la Margarina (+26,4%), lo Yogurt (+19,5%) e, ultime, le Bibite analcoliche (+18,5%).

Per quanto riguarda la pasta, altro prodotto che insieme ai prodotti per l'infanzia è sotto osservazione da parte del ministero, aumenta del 14% su maggio 2022 e dello 0,1% su aprile 2023 (nei dati Istat provvisori è disponibile solo la voce che include anche i preparati di pasta). "Insomma - conclude Dona - nonostante oramai non ci sia più alcuna giustificazione per questi prezzi assurdi, la pasta non sembra ancora invertire la rotta. Una dimostrazione del fatto che in Italia le moral suasion, gli appelli buonisti e i monitoraggi non servono a nulla".

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