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Giovedì, 25 Aprile 2024
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A chi spetterà l'indennità Covid da 65 euro al mese

Prime indiscrezioni sul rinnovo contrattuale per i dipendenti della sanità

Potrebbe essere di poco meno di 800 euro lordi, forse 780, l'indennità Covid annuale per gli infermieri, da ormai due anni in prima linea nell'emergenza sanitaria. Si calcola che siano circa 280mila i destinatari del fondo creato nel 2020 per l’impegno da pandemia. Dunque 65 euro al mese per dodici mensilità: è questa la somma dell’indennità di «specificità infermieristica» finanziata dalla legge di bilancio per il 2021 con l’obiettivo di premiare gli operatori sanitari per il loro ruolo nella lotta al Covid ma ancora congelata in attesa della definizione del contratto. Come racconta oggi il Sole 24 Ore, è dalla riunione di ieri fra Aran e sindacati sul rinnovo contrattuale per i dipendenti della sanità emergono i primi dati sull’indennità.

In realtà la bozza discussa ieri non riporta cifre, e non è nemmeno chiaro perché non si differenzi l’indennità per i diversi livelli del personale coinvolto. Lavori in corso, le modifiche sono sempre dietro l'angolo.  Ma nel testo c'è l’elenco complessivo delle figure professionali interessate, che contempla infermiere, infermiere pediatrico, infermiere generico, infermiere psichiatrico con un anno di corso, infermiere generico o psichiatrico con un anno di corso senior, puericultrice e puericultrice senior.

Le cifre sono sulla base del conto annuale 2020, calcolate sui 280.183 destinatari dell’indennità. Il calcolo dei 780 euro lordi, l’importo pro-capite, si basato quindi sui 335 milioni depurati ovviamente dagli oneri accessori, che sono a carico dell’amministrazione.

Il rinnovo contrattuale del comparto in ogni caso procede tra le polemiche. "Meno di 1 euro in più sono previsti per l’indennità di pronta disponibilità degli operatori sanitari, e ancora non si vede un percorso di carriera “degno di tal nome” per i professionisti sanitari! - dicono dal sindacato Nursing Up -  Stiamo parlando dei contenuti delle nuove proposte dell’Aran. Se queste sono le nefaste ipotesi, il contratto appare ben lontano dal rappresentare una svolta per i professionisti della sanità. È davvero il caso di dire che la montagna questa volta ha partorito un ridicolo topolino".

"Sono queste, caro Ministro Brunetta, le promesse che dovevano rappresentare, a suo dire, la svolta tanto attesa per la sanità italiana? Ci rivolgiamo anche al Ministro della Salute, Roberto Speranza e al Presidente delle Regioni, Fedriga: è davvero questa la sanità del futuro che voi immaginate per voi stessi, per i vostri figli, per i cittadini? È davvero questa la valorizzazione che intendete riservare agli infermieri italiani e agli altri operatori sanitari? Con una Svizzera, che a due passi da noi, offre al suo personale sanitario stipendi da 2500 a 4000 mila euro, per quale ragione un giovane infermiere dovrebbe rimanere nel nostro Paese?".

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