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Venerdì, 29 Marzo 2024
Lo studio

Quanto si potrebbe risparmiare mantenendo l'ora legale

Secondo una ricerca Centro Studi di Conflavoro Pmi, senza il ritorno all'ora solare si potrebbe ottenere un risparmio di circa 2,7 miliardi di euro: "Si acquisterebbe un’ora di luce naturale al giorno in più"

Nella notte fra il 29 e il 30 ottobre 2022 dovremo portare gli orologi indietro di un'ora per il ritorno all'ora solare, che durerà fino al 26 marzo del 2023. Ma in questo periodo in cui si cercano nuove strategie per contenere il caro-energia e risparmiare sulle bollette, anche pensare di mantenere l'ora legale in caso di un consistente risparmio potrebbe rivelarsi una strada percorribile. Ma a quanto ammonterebbe l'effettivo risparmio? Secondo una ricerca realizzata dal Centro Studi di Conflavoro Pmi, il taglio alla spesa energetica sarebbe tutt'altro che modesto: "Mantenere l’ora legale farebbe risparmiare 2,7 miliardi di euro nel 2023 sui consumi dell’elettricità. 

Ora legale o solare? Il risparmio effettivo

"Facciamo un esempio pratico: a Roma, quando l’ora solare è in vigore, il 21 dicembre (il giorno più corto dell’anno) il sole tramonta alle 16.42. Con quella legale - specifica Roberto Capobianco, presidente di Conflavoro Pmi - diventerebbero le 17.42. È vero che l’alba dello stesso giorno verrebbe spostata alle 8.34, anziché alle 7.34, ma il risparmio di consumi e luce elettrica sarebbe comunque maggiore visto che alle cinque di pomeriggio la gran parte delle attività lavorative è ancora in pieno svolgimento". Eseguendo un calcolo spannometrico, ipotizzando che nel periodo in cui vige l’ora solare si applicasse l’ora legale (30 ottobre - 26 marzo, per un totale 147 giorni), sostiene Conflavoro Pmi, "si acquisterebbe un’ora di luce naturale al giorno in più, per un totale di 147 ore. Considerati gli attuali prezzi, determinerebbe nel nostro Paese risparmi sui consumi di energia ipotizzabili in 2,7 miliardi di euro per il 2023. Si tratta di una stima basata sull’ultimo fabbisogno energetico certo (dati del gestore al 2021) pari a 318,1 miliardi di KWh rinnovabili comprese (i primi 8 mesi del 2022 hanno già registrato una media di fabbisogno mensile di 25,9 miliardi di KWh) calcolati sul prezzo oggi nel mercato tutelato da Arera, ossia 0,51 euro/KWh calcolato al momento per il mese di ottobre 2022".

Guardando alle ultime previsioni diffuse da Terna, rileva, "lo scorso marzo, nel periodo di ora legale tra marzo e ottobre 2021 quindi prima del caro energia - è stato stimato un risparmio di oltre 190 milioni di euro, grazie a un minor consumo di energia elettrica pari a circa 420 milioni di kilowattora, con un ulteriore beneficio ambientale di riduzione di circa 200 mila tonnellate di CO2". "Mantenere l’ora legale potrebbe quindi certamente contribuire a scongiurare tutte quelle misure pratiche di emergenza - conclude Capobianco - come la riduzione degli orari di lavoro, lo spegnimento anticipato e l’accensione posticipata dell’illuminazione e, nei casi peggiori, gli eventuali distacchi che le imprese potrebbero trovarsi costrette ad attuare per tamponare le criticità della situazione. Per questo facciamo appello al governo perché valuti con molta rapidità i benefici di questa proposta”.

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