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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Fisco, il risparmiometro "scalda i motori": chi rischierà il controllo nel 2020

La "macchina" viene messa a punto da Agenzia delle entrate e Mef, e secondo alcune anticipazioni all'inizio dell'anno prossimo è previsto l'avvio della fase di controlli

Conto alla rovescia per il cosiddetto risparmiometro: un nuovo (se ne parla da anni però) strumento potenzialmente efficacissimo in mano al Fisco. L'algoritmo messo a punto dall’Agenzia delle entrate prenderà in esame eventuali incongruenze tra il reddito dichiarato e le informazioni attinenti le evidenze bancarie. La sperimentazione è in atto da anni, ora si passa dalle prove generali al debutto vero e proprio.

La macchina viene messa a punto da Agenzia delle entrate e Mef, e secondo le anticipazioni di ItaliaOggi a gennaio 2020 è previsto l'avvio della fase di controlli. Chi potrebbe rischiare in primis i controlli "firmati risparmiometro"? A rischiare più di tutti dovrebbero essere quei contribuenti che dichiarano reddito zero o comunque un reddito bassissimo, i quali però sul conto corrente in banca hanno cifre importanti. 

Che cos'è il risparmiometro

Risparmiometro, di che cosa si tratta? In pratica è un algoritmo che permette di analizzare molti dei dati contenuti nell'archivio rapporti finanziari. Elenchiamoli: conto corrente, conto deposito titoli e/o obbligazioni, conto a deposito a risparmio libero vincolato, rapporto fiduciario, gestione collettiva del risparmio, gestione patrimoniale, certificati di deposito e buoni fruttiferi, conto terzi individuale e globale.  Ma non è tutto: è teoricamente possibile "sbirciare" carte di credito e prodotti finanziari emessi dalle assicurazioni. Infine, lente d'ingrandimento su acquisti e vendita di oro e metalli preziosi.

E' buona norma, in linea di massima, giustificare sempre tutti i passaggi di denaro (inclusi aiuti economici o regali di amici e parenti), e prestare attenzione alle causali di bonifici e versamenti. Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza sono ormai in grado di incrociare agevolmente i dati per portare alla luce eventuali anomalie. L'accertamento scatterà quando vengono sforati determinati parametri che, per ovvie ragioni, non sono resi noti nel dettaglio. Ma facciamo un esempio: se una persona guadagna 2mila euro al mese ma ha flussi in uscita di 5mila euro al mese, potrebbe sorgere il sospetto di entrate in nero: a quel punto sarebbe doveroso vederci chiaro.

Lotta all'evasione fiscale: ultime notizie

L'attività di controllo dell'Agenzia delle Entrate ha portato nel 2018 nelle casse dello Stato 19,2 miliardi di euro attraverso la cosiddetta lotta all'evasione fiscale, in calo rispetto ai 20,1 miliardi del 2017. Da una parte c'è stato un aumento del gettito (+11%) ottenuto tramite l'attività ordinaria, salito a 16,2 miliardi, e dall'altro una flessione delle operazione straordinarie come rottamazione , definizione delle liti fiscali e voluntary disclosure, dalle quali derivano incassi per 3 miliardi di euro. Nel complesso quindi i 19,2 miliardi si riferiscono sia ai versamenti di chi è stato oggetto di controllo sia di chi ha aderito ai provvedimenti del governo per sanare una volta per tutte i propri arretrati con il Fisco.

Fisco sempre più invadente: ora arriva anche il risparmiometro

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