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Giovedì, 23 Marzo 2023
Lavoro e salari

I ristoranti non trovano personale? "Turni da 12 ore senza giorno libero, solo in Italia siamo trattati così"

La testimonianza di un giovane cameriere ad AnconaToday: "Si scrive sacrificio, si legge schiavitù. Un hotel mi ha offerto 1.800 euro per 86 ore a settimana, così non si può lavorare"

Un compenso di 1.800 euro per tre servizi al giorno in un hotel della costa marchigiana. Colazione, pranzo e cena. In tutto, più o meno dodici ore al giorno. Sette giorni su sette. Certo, lo stipendio non è di quelli risicatissimi, ma a che prezzo? Se lo chiede Alberto, 25enne di Falconara, laureato in Scienze politiche, che da dieci anni fa le stagioni da cameriere. Il giovane ha raccontato dell'offerta ricevuta al collega Andrea Maccarone di AnconaToday. 

"Si scrive sacrifici, si legge schiavitù" è il suo commento lapidario. "Sono 86 ore settimanali senza mai un giorno libero" spiega il ragazzo. "Al massimo mi avrebbe concesso un servizio libero. Così non si può lavorare".

Chi ha ragione dunque nell'annoso dibattito sulla mancanza di personale nella ristorazione? Sono i lavoratori ad avanzare pretese eccessive? O, al contrario, la colpa è degli imprenditori che non offrono salari adeguati chiedendo spesso turni impossibili? Il 25enne non le manda a dire. "Sono dieci anni che faccio il cameriere stagionale e ho lavorato anche all'estero. Solo qui siamo trattati in questo modo".

E ancora: "Sono stato a lavorare a Formentera" racconta Alberto. "Intanto non si fanno più di otto-nove ore al giorno. Ti danno vitto e alloggio, giorno libero e una paga più alta". Insomma, tutta un'altra vita. Tant'è che la tentazione di tornare all'estero è forte. "Purtroppo si parla tanto di competenze che fanno la differenza, ma non è proprio così" incalza il giovane. Che poi racconta: "Ho dieci anni di esperienza sul campo, conosco tre lingue, sono diplomato all'alberghiero di Senigallia. E in giro trovo solo offerte tra i 1.500-1.600 euro. Quella da 1.800 è stata la più alta. Ma non è così che dovrebbe andare".

E sembrerebbe che non sia meglio la situazione nei ristoranti di livello. "Ho lavorato anche in un noto ristorante stellato della regione - dice ancora ad AnconaToday - la proposta era di 4 giorni a settimana per 1.000 euro di stipendio. Il problema, però, è che poi il titolare mi chiamava tutti i giorni sempre per la stessa paga". 

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