I contributi a fondo perduto per chi è costretto a chiudere per Natale
I ristori saranno corrisposti direttamente dall'Agenzia delle Entrate sul conto corrente dei beneficiari. Ecco a chi spettano
I bar, i ristoranti, le gelaterie e pasticcerie costrette a chiudere come disposto dal decreto Natale che entra in vigore oggi, riceveranno nuovi ristori per un totale di 645 milioni di euro. L'articolo 2 del dl approvato ieri sera dal consiglio dei ministri prevede infatti nuovi contributi a fondo perduto per sostenere gli operatori dei settori economici interessati dalle nuove misure restrittive per un massimo di 455 milioni nel 2020 e 190 milioni nel 2021.
A chi spettano i ristori
Il contributo spetta alle partite Iva che hanno già beneficiato dei ristori previsti dal decreto rilancio per un importo pari a quello ottenuto in base al decreto legge di maggio e che non potrà superare i 150.000 euro. Come con i precedenti contributi a fondo perduto, il ristoro sarà corrisposto direttamente sul conto corrente bancario o postale dall'Agenzia delle Entrate.
Interessati oltre 200mila soggetti: assegno medio da 3.671 euro per i ristoranti, da 2.264 euro per i bar e da 2.963 per pasticcerie e gelaterie.
I codici Ateco che rientrano nella nuova norma sono 'ristorazione con somministrazione', 'attività di ristorazione connesse alle aziende agricole', 'ristorazione senza somministrazione con preparazione di cibi da asporto', 'gelaterie e pasticcerie', 'gelaterie e pasticcerie ambulanti', 'ristorazione ambulante', 'ristorazione su treni e navi', 'catering per eventi, banqueting', 'mense', 'catering continuativo su base contrattuale', 'bar e altri esercizi simili senza cucina'.
Secondo quanto annunciato dal ministro dell'Economia Roberto Gualtieri a gennaio scatterà un meccanismo perequativo in grado di garantire un maggiore contributo a chi ha perso di più durante i mesi della crisi.