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Giovedì, 25 Aprile 2024
Svolta storica

Salario minimo, c'è l'accordo: cosa prevede la direttiva Ue

Consiglio e Parlamento dell'Unione europea hanno raggiunto l'intesa, adesso gli Stati membri hanno due anni per adeguarsi. Lo scopo è "raggiungere condizioni di lavoro e di vita dignitose per i dipendenti". Cosa cambia

C'è l'accordo sul salario minimo. Il Consiglio e il Parlamento dell'Unione europea hanno raggiunto l'intesa dopo una trattativa durata ore e portata avanti anche di notte. Ad annunciarlo è lo stesso Consiglio Ue in una nota. Si tratta "di un accordo politico provvisorio sul progetto di direttiva sui salari minimi adeguati nell'Ue - si legge nella nota - La nuova legge, una volta adottata definitivamente, promuoverà l'adeguatezza dei salari minimi legali e contribuirà così a raggiungere condizioni di lavoro e di vita dignitose per i dipendenti europei".

La direttiva "stabilisce procedure per l'adeguatezza del salario minimo legale, promuove la contrattazione collettiva sulla determinazione del salario e migliora l'accesso effettivo alla protezione del salario minimo per quei lavoratori che hanno diritto a un salario minimo ai sensi del diritto nazionale, ad esempio da un salario minimo legale o da contratti collettivi".

Quella di oggi è una tappa di un processo iniziato già da due anni, La proposta della Commissione europea è stata presentata ai due colegislatori, il Consiglio dell'UE e il Parlamento europeo, il 28 ottobre 2020. Il Consiglio ha approvato la sua posizione il 6 dicembre 2021; il Parlamento ha adottato il suo mandato negoziale il 25 novembre 2021. Dall'inizio di gennaio si sono svolti otto tornate negoziali tra il Consiglio e il Parlamento europeo.

Da parte del Consiglio, l'accordo raggiunto oggi dovrà essere confermato dal Coreper (comitato dei rappresentanti permanenti dei governi degli Stati membri dell'Unione europea). Questa approvazione sarà seguita da una votazione formale sia in seno al Consiglio sia al Parlamento europeo. Gli Stati membri hanno due anni per recepire la direttiva nel diritto nazionale.

Cosa prevede la direttiva sul salario minimo

Secondo l'accordo gli Stati membri con salari minimi legali "sono tenuti a mettere in atto un quadro procedurale per fissare e aggiornare questi salari minimi secondo una serie di criteri chiari".

Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno stabilito che gli aggiornamenti dei salari minimi legali avverranno almeno ogni due anni (o al massimo ogni quattro anni per quei paesi che utilizzano un meccanismo di indicizzazione automatica). Le parti sociali dovranno essere coinvolte nelle procedure di definizione e aggiornamento dei salari minimi legali.

"Poiché la contrattazione collettiva sulla determinazione dei salari è uno strumento importante per garantire che i lavoratori possano beneficiare di salari minimi adeguati - si legge nella nota del Consiglio - la direttiva mira ad estendere la copertura dei lavoratori attraverso la contrattazione collettiva. Ecco perché i colegislatori hanno convenuto che i paesi dovrebbero promuovere il rafforzamento della capacità delle parti sociali di impegnarsi nella contrattazione collettiva, compresa la protezione dei rappresentanti dei lavoratori".

L'accordo provvisorio tra il Consiglio e il Parlamento europeo, in particolare, prevede che "laddove il tasso di copertura della contrattazione collettiva sia inferiore a una soglia dell'80% gli Stati membri dovrebbero definire un piano d'azione per promuovere la contrattazione collettiva. Il piano d'azione dovrebbe definire una tempistica chiara e misure concrete per aumentare progressivamente il tasso di copertura della contrattazione collettiva".

Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno inoltre concordato una serie di misure per migliorare l'accesso effettivo dei lavoratori alla protezione del salario minimo. Queste misure includono:

  • controlli da parte degli ispettorati del lavoro:
  • informazioni facilmente accessibili sulla protezione del salario minimo:
  • lo sviluppo della capacità delle autorità di contrasto di perseguire i datori di lavoro non conformi.

"Una tappa importante per l'Europa sociale"

"Una tappa importante per l'Europa sociale". Così la presidenza di turno francese dell'Ue commenta l'intesa raggiunta. "Nel pieno rispetto delle diversità nazionali - si legge in un tweet - il provvedimento favorirà dei salari minimi adeguati nell'Ue e lo sviluppo della contrattazione collettiva". 

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"Nei nostri orientamenti politici avevamo promesso una legge per garantire salari minimi equi nell'Ue. Con l'accordo politico di oggi su salari minimi adeguati rispettiamo la promessa. Le nuove regole tuteleranno la dignità del lavoro e faranno in modo che il lavoro renda". Commenta su Twitter la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

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