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Venerdì, 19 Aprile 2024
Lavoro

Il salario minimo a 12 euro l'ora in Germania (fino a 2.110 mensili). E in Italia?

Era uno dei punti chiave del programma del cancelliere Olaf Scholz. E da noi? C'è un disegno di legge in Senato a firma Nunzia Catalfo che fissa l'asticella a 9 euro lordi, ma...

La Germania ha varato l'aumento del salario minimo a 12 euro l'ora (dagli attuali 9,82), a partire dal 1° ottobre. Il via libera è arrivato dal gabinetto tedesco, annunciato in conferenza stampa a Berlino dal portavoce del governo Steffen Hebestreit. L'aumento era uno dei progetti fondamentali dei socialdemocratici del cancelliere Olaf Scholz, concordati nel programma con Verdi e Liberali. "Tanti cittadini del nostro paese lavorano molto ma guadagnano poco e questo deve cambiare", ha scritto Scholz in un tweet in cui annunciava la decisione del gabinetto. "Per me è una delle leggi più importanti e una questione di rispetto", ha aggiunto.

Il salario minimo a 12 euro l'ora in Germania

In sostanza, per chi lavora 40 ore settimanali si arriverà a circa 2.110 euro mensili, mentre ora la paga base non poteva scendere sotto i 1.621 euro, secondo gli ultimi dati Eurostat. La Germania ha un salario minimo nazionale dal 2015, introdotto su insistenza dei socialdemocratici di Scholz che, all'epoca, erano partner di minoranza del governo della cancelliera conservatrice Angela Merkel. Il salario minimo partiva da 8,50 euro l'ora, ma una commissione in cui sono rappresentati sindacati e datori di lavoro lo rivede regolarmente, fissando l'attuale livello a 9,82 euro e un aumento a 10,45 euro che entrerà in vigore il 1° luglio.

L'ultimo aumento salariale ha ancora bisogno dell'approvazione in parlamento, dove la coalizione tripartita di Scholz ha una comoda maggioranza. Circa 6,2 milioni di persone in Germania lavorano attualmente per meno di 12 euro l'ora. Dopo l'aumento fissato per il 1° ottobre, la commissione fisserà poi ulteriori modifiche al salario minimo.

Cosa succede col salario minimo in Italia

Al momento, nel nostro paese non esiste una soglia di retribuzione al di sotto della quale il datore di lavoro non possa scendere per pagare un dipendente. In altre parole, il salario minimo legale non trova ancora una disciplina. Allo stato attuale ci sono diverse proposte, ma nessuna ha trovato approvazione in aula, né tantomeno messo d'accordo le parti sociali. La battaglia sul salario minimo viene portata avanti soprattutto dal Movimento 5 stelle e da Giuseppe Conte che nelle scorse ore ha ribadito l'importanza di "approvare subito" la misura. "Il governo tedesco aumenta il salario minimo, in Italia siamo ancora all'anno zero. Se necessario lo ripeteremo ogni giorno: la proposta del M5s è già in Senato, basta votarla. #alziamoisalari", ha scritto su Twitter il presidente del M5s.

"Ci sono 4,5 milioni di lavoratori e lavoratrici con una paga da fame: la nostra battaglia è per loro. La Germania ha aumentato il salario minimo, la Spagna l'ha fatto il giorno prima e l'Italia cosa fa?", ha ribadito Conte. In Senato c'è un disegno di legge a firma Nunzia Catalfo che fissa l'asticella a 9 euro lordi (circa 1.540 euro lordi ipotizzando le 40 ore settimanali). Anche il Pd nelle scorse settimane si è detto favorevole a una legge sul salario minimo, mettendolo però - questa la linea di Enrico Letta -, tra gli obiettivi di "medio lungo periodo". I pentastellati - che secondo alcuni sul tema sarebbero isolati all'interno della loro stessa alleanza - incalzano i dem per una rapida convergenza sul ddl Catalfo.

"Vedo che Enrico Letta e Giuseppe Conte rilanciano la necessità di introdurre un salario minimo per combattere il lavoro povero - ha scritto su Facebook il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni -. Sinistra italiana fa questa battaglia da tempo e ha depositato una proposta di legge in parlamento, pronta per essere discussa e approvata. Mi pare il miglior messaggio possibile, per la costruzione di una coalizione". "Piuttosto che perdere tempo a discutere di campi larghi e continui tatticismi, confrontiamoci su come allargare i diritti e gli stipendi delle persone. Se proviamo a cambiare in meglio la vita concreta di milioni di cittadini - ha concluso Fratoianni - evidentemente gli italiani comprenderebbero meglio l'utilità, la necessità, l'urgenza di uno schieramento progressista contro l'onda della destra".

La situazione in Europa

Diversi paesi europei in queste settimane si stanno muovendo sul salario minimo. Pochi giorni fa è stato trovato l'accordo in Spagna tra governo e sindacati Ccoo e Ugt, poi è arrivato il via libera formale alla riforma: il salario minimo è stato fissato a 1.000 euro su 14 mesi, con validità retroattiva al primo gennaio. Si tratta di 35 euro in più rispetto all'attuale stipendio minimo che si attestava a 965 euro al mese per quattordici mesi. Un'intesa che comunque ha diviso le parti sociali, con alcune organizzazioni imprenditoriali che si sono sfilate, respingendo all'unanimità la proposta del governo.

Gli ultimi dati Eurostat vedono il Lussemburgo in testa alla classifica dei paesi Ue, con 2.256 euro di salario minimo mensile. Si parte da 1.774 euro in Irlanda, da 1.725 in Olanda. Poi 1.658 euro in Belgio, 1.603 in Francia. A seguire la Spagna che su dodici mensilità passa da 1.125 a 1.167 euro, quindi la Slovenia a 1.074 euro, e poi ancora Portogallo 822, Malta 792, Grecia 773, Lituania 730, Grecia 773, Polonia ed Estonia 654.

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