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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Salario minimo dopo il reddito di cittadinanza: l'idea "ribelle" del Movimento 5 stelle

Il ministro Catalfo ci crede: "La mia idea ribelle, dopo il reddito di cittadinanza, è il salario minimo; in Italia ci sono 5 milioni di lavoratori che guadagnano pochissimo". Ma come stanno davvero le cose in Italia? Forse non è la strada più efficace

"La mia idea ribelle, dopo il reddito di cittadinanza, è il salario minimo, è necessario che sia inserito nel nostro contesto, perché in Italia ci sono 5 milioni di lavoratori poveri, che vanno a lavorare hanno contratto e orario di lavoro ma un salario al di sotto della soglia di povertà, guadagnano pochissimo". Lo ha detto il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo partecipando all'evento online M5S 'Villaggio Rousseau - Le olimpiadi delle Idee'. "Per fortuna non siamo soli, anche in Europa si parla di salario minimo e questo rafforza la nostra idea"."C'è un ritorno anche per l'economia", ha sottolineato, perché il salario minimo "aumenta il reddito disponibile e incentiva anche i consumi".

"Sì, è ipotizzabile il prolungamento del bonus" dei 600 euro per alcuni settori, come spettacolo e turismo, ha anche detto il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo rispondendo alla domanda di un utente. Con il prossimo decreto legge di agosto grazie "allo scostamento di 25 miliardi una buona parte, più di metà, verterà su norme per il lavoro, ci sarà attenzione anche per i lavoratori dello spettacolo e gli stagionali del turismo che avranno un pò più di difficoltà".

"Nel prossimo decreto, anche se sarà pubblicato nella prima settimana di agosto, la norma che sto studiando è fatta in modo che si possa presentare la domanda della cassa integrazione dal 15 luglio. Nel caso le aziende avessero terminato le 18 settimane precedenti, avranno la possibilità di fare domanda per ulteriori 18 settimane".

Sul fronte pensioni ''se ci saranno ulteriori interventi da fare''sugli esodati ''non mi tiro indietro e farò anche questi'' aveva detto il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, intervenendo a Zapping su Rairadio1 qualche giorno fa. ''Ho dato la mia disponibilità'', ricorda il ministro. Prima però ''bisogna vedere i dati dell'Inps'' e fare ''una verifica per capire chi e quanti sono'', aggiunge il ministro. ''Comunque c'è la disponibilità di poter verificare quanti sono e se ci sono ulteriori interventi da fare'', ribadisce Catalfo.

Salario minimo, come stanno le cose

In Italia, ricordiamo, c'è di fatto una sorta di salario minimo, cioè quello fissato dall’INPS a fini pensionistici a 6 euro per ogni ora di lavoro. Il salario deve essere proporzionato alla qualità e alla quantità del lavoro ed è fissato dalla contrattazione collettiva. La proposta di legge presentata da tempo dall'allora senatrice Catalfo prevede la fissazione direttamente per legge di un salario minimo orario pari a 9 euro complessivi lordi. Nei paesi dell'OCSE dove è stato introdotto, il salario minimo legale è il 51% del salario mediano, in Italia significherebbe circa 6 euro l’ora. E' di fatto il minimale INPS. Fissare a 9 euro il salario minimo orario, cioè all’80% del salario mediano, non significa perciò fissare una base, ma sollevarla arbitrariamente. Per le aziende tale operazione rischia di essere doppiamente penalizzante perché, direttamente o indirettamente, aumenta il costo del lavoro e incide negativamente sulla loro competitività.

Con un salario minimo "per legge" molte imprese potrebbero disapplicare i contratti collettivi per fare riferimento esclusivamente al salario minimo legali e molti lavoratori perderebbero i benefici aggiuntivi che la contrattazione collettiva ha garantito loro nel corso degli anni. Forse sarebbe più urgente aumentare i controlli per assicurare che i minimi contrattuali siano rispettati da tutti i datori di lavoro.

Salario minimo, Lega: "Catalfo si concentri a far rispettare i contratti collettivi nazionali esistenti"

"Invece di proporre ancora una volta il salario minimo, il ministro Catalfo si concentri a far rispettare i contratti collettivi nazionali esistenti e ad abbassare la percentuale di disoccupati. Il salario minimo è una misura deleteria sia per le imprese che per gli stessi lavoratori. Il Paese ha bisogno invece di salario e questo lo si ottiene con la creazione di posti di lavoro. Mi domando, ad esempio, quali siano le politiche attive messe in campo da questo governo. Ad oggi il nulla. Lavoro, questa è la priorità vitale per gli italiani in questo difficile momento". Lo dichiara il deputato della Lega Claudio Durigon, responsabile del dipartimento lavoro della Lega.

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