Saldi, parte la caccia all'affare: tutte le date e le regole anti fregatura
Secondo il Codacons la spesa media a famiglia si attesterà attorno ai 165 euro, secondo i calcoli di Confcommercio invece l'esborso medio sarà intorno a 200 euro. Tutte le indicazioni utili e le cose che è bene sapere sulle vendite a prezzo ridotto
E' tempo di saldi. Inizia la Sicilia, domani 1 luglio, le altre regioni invece daranno il via alle vendite a prezzi ridotti dal 2 luglio. Solo la Provincia autonoma di Bolzano attenderà il 15 luglio.
Con l'inizio dei saldi, i clienti sperano di fare l'affare e i venditori di aumentare gli incassi dopo mesi di magra. Secondo il Codacons le vendite durante il periodo di sconti rimarranno al di sotto dei valori pre-Covid, con una spesa media a famiglia che si attesterà attorno ai 165 euro. Secondo i consumetri, la situazione economica caratterizzata dai forti rincari dell’energia, inflazione alle stelle e carburanti in continua salita influirà sulle scelte dei consumatori.
Leggermente migliori le stime dell'ufficio studi di Confcommercio, che una spesa media per famiglia di 202 euro, pari a 88 euro pro capite, per un valore complessivo di 3,1 miliardi di euro. "Le stime di spesa media a famiglia per questi saldi estivi sono in leggero aumento rispetto allo scorso anno e corrispondono al ritorno del turismo nazionale ed internazionale soprattutto sulle coste e nelle città d'arte", commenta Giulio Felloni, presidente nazionale di Federazione Moda Italia-Confcommercio. "I saldi estivi - prosegue - potranno rappresentare una vera opportunità, considerando il generale aumento dei costi e le previsioni di crescita dei listini delle prossime collezioni. Il settore tessile, abbigliamento, calzature ed accessori, infatti, ha finora resistito all'incremento dei prezzi a fronte dell'importante crescita dei costi fissi aziendali per affitti, energia, carburanti, prodotti e servizi, dando alla clientela la possibilità di acquistare a prezzi veramente convenienti. L'acquisto nei negozi di prossimità, rappresenta il vero sostegno ai nostri centri urbani in termini di sostenibilità economica, ambientale e sociale. Anche per questo - dice Felloni - non è ammissibile una concorrenza sleale dei colossi del web che hanno, peraltro, beneficiato di un'importante rendita di posizione. Chiediamo, quindi, che vengano quanto prima attuati gli accordi internazionali sull'entrata in vigore della global minimum tax. Già questo, sarebbe un primo passo verso un mercato più democratico".
Saldi, le regole base
Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Federazione Moda Italia e Confcommercio ricordano alcuni principi di base sui saldi. La possibilità di cambiare il capo comprato in saldo è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l'obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. Quanto alla possibilità di provare i capi, è una scelta rimessa alla discrezionalità del negoziante. Le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante. I capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo; Il negoziante ha l'obbligo di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale. Modifiche e/o adattamenti sartoriali: sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione.
Saldi, come evitare fregature
I consigli del Codacons per i clienti:
- Conservare sempre lo scontrino. Non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Se il cambio non è possibile, ad esempio perché il prodotto è finito, si ha diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono). Si hanno due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto.
- Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce "saldo" deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino.
- Nei giorni che precedono i saldi è bene andare negozi a cercare quello che interessa. Si potrà verificare l’effettività dello sconto praticato.
- E' bene avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: si sarà meno influenzabili dal negoziante. Valutare la bontà dell’articolo guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (le fibre naturali ad esempio costano di più delle sintetiche). Pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualità. Diffidare dei marchi molto simili a quelli noti.
- Diffidare degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi (si gonfia il prezzo vecchio così da aumentare la percentuale di sconto e invogliare maggiormente all’acquisto).
- Andare preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistare merce della quale si conosce già il prezzo o la qualità;
- Non acquistate nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo e il valore percentuale dello sconto applicato.
- Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.
- Chi pensa di avere preso una fregatura può rivolgersi al Codacons, oppure chiamare i vigili urbani.