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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia Italia

Solleciti di pagamento "aggressivi", l'Antitrust sanziona Wind Tre, Tim e Vodafone

L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha multato complessivamente per oltre 3 milioni di euro le tre società telefoniche. Sotto accusa l'invio di lettere di sollecito di pagamento ai clienti presunti morosi ma non qualificabili come tali

L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha chiuso tre procedimenti istruttori per pratiche commerciali scorrette, sanzionando Wind Tre, Tim e Vodafone Italia per un ammontare complessivo di 3,2 milioni di euro.

Secondo i rilievi dell'autorità Antitrust le tre società "hanno posto in essere condotte aggressive, in violazione degli articoli 24 e 25 del Codice del Consumo". Sotto accusa l'invio ai clienti, presunti morosi, di lettere di sollecito di pagamento contenenti la minaccia di iscriverne il nominativo in una banca dati, denominata S.I.Mo.I.Tel., non ancora operativa e dalla finalità indeterminata, al fine di indurli a pagare gli addebiti richiesti.

L'Autorità ha accertato che, sebbene in tale banca dati avrebbero dovuti essere inseriti solo i nominativi dei clienti ''morosi intenzionali'' secondo determinati requisiti, i tre operatori inviavano i solleciti anche a clienti non qualificabili come tali perché privi di tutti i requisiti previsti per l'iscrizione, compresi utenti che potevano contestare la fondatezza del debito vantato dall'operatore.

L'indicazione della possibile iscrizione in S.I.Mo.I.Tel. è stata ritenuta dall'Autorità idonea a condizionare i destinatari della comunicazione di sollecito a pagare le somme loro richieste.

"Gli operatori - scrive l'antitrust - sfruttando la minaccia di fare ricorso a uno strumento previsto come forma di autotutela del mercato nei confronti dei morosi intenzionali, ma non ancora attivo, inducevano i destinatari a ritenere che, a prescindere dalla fondatezza della propria posizione debitoria, potenzialmente anche incerta e/o oggetto di contestazione, fosse preferibile provvedere rapidamente al pagamento dell'importo richiesto, al fine di evitare l'iscrizione nella banca dati, con la possibile conseguenza di non poter più concludere contratti con alcun operatore telefonico".

Codacons: "Risarcire utenti che hanno pagato morosità inesistenti"

"La partica messa in atto dalle compagnie telefoniche ha indotto numerosi consumatori a pagare morosità in realtà inesistenti" spiega il Codacons - pur di non essere inseriti in banche dati dei cattivi pagatori. Una forma di estorsione che per fortuna l’Autorità ha pesantemente sanzionato”.

“Ora però tutti gli utenti caduti nella “trappola” devono essere risarciti: in tal senso il Codacons si mette a disposizione di chi, dopo aver ricevuto le comunicazioni minatorie delle tre compagnie, ha versato le somme richieste pur non essendo in regola con i pagamenti, al fine di avviare le dovute azioni legali” – spiega il presidente dell'associazione dei consumatori Carlo Rienzi.

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