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Venerdì, 19 Aprile 2024
La serrata

Confermato lo sciopero dei benzinai: distributori chiusi da lunedì

Il Codacons chiede al Governo e ai Prefetti di tutta Italia di valutare la precettazione

I benzinai confermano lo sciopero: distributori di carburante chiusi dalla sera di lunedì 14 dicembre fino al pomeriggio di mercoledì 16 dicembre. Sciopero quindi ridimensionato rispetto alle premesse dopo l'intervento dell'Autorità garante per lo sciopero nei servizi pubblici essenziali.

L'autorità ha chiesto ai benzinai "responsabilità" per non aggravare la situazione già difficile delle "Istituzioni coinvolte nell'attività di prevenzione e contenimento della diffusione del virus" (es. rifornimento autoambulanze) e di ridurre la durata dello sciopero. Pertanto l'orario dello sciopero è stato ridotto di circa mezza giornata. 

Sciopero benzinai: tre giorni di chiusure

Una "agevolazione" così limitate che non è piaciuta alle associazioni dei consumatori. Per il Codacons una riduzione insufficiente: "Non basta ridurre di mezza giornata la durata della protesta, perché la chiusura dei distributori dalla sera di lunedì 14 dicembre fino al pomeriggio del 16 produrrà in ogni caso enormi disagi ai cittadini"

Il presidente Carlo Rienzi chiede al Governo e ai Prefetti di tutta Italia di valutare la precettazione dei benzinai, considerato che l'erogazione di carburante rappresenta un servizio pubblico essenziale di cui la collettività non può fare a meno, sia sulla rete ordinaria che sulle autostrade" conclude Rienzi. 

Sciopero benzinai, il motivo della serrata

Gli impianti di distribuzione carburanti, sia in rete ordinaria sia sulle autostradale, resteranno quindi chiusi per tre giorni come annunciato annunciato da diverse organizzazioni di categoria: Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio. La decisione per l'indisponibilità del Governo di accordare un ristoro anche alle piccole e piccolissime imprese che gestiscono gli impianti di distribuzione. È infatti un settore considerato essenziale da parte dell'esecutivo e per tale ragione non può chiudere nonostante i ricavi siano crollati a causa alle ripetute limitazioni agli spostamenti. 

Gli esercenti denunciano contrazioni drammatiche del proprio fatturato per effetto delle restrizioni alla mobilità e del coprifuoco notturno, mentre sarebbe impossibile contenere i notevoli costi fissi necessari a mantenere l'attività di distribuzione a disposizione del pubblico.

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