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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Benzinai sul piede di guerra: nuovo sciopero per i gestori Ip e TotalErg

I sindacati di categoria Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc Confcommercio hanno proclamato lo sciopero nazionale per il prossimo 5 giugno. Intanto continua lo stallo sui prezzi di benzina e diesel

Sciopero nazionale benzinai 5 giugno 2019: stavolta sul piede di guerra ci sono i gestori degli impianti a marchio Ip e TotalErg. L'annuncio è arrivato attraverso una nota congiunta delle organizzazioni di categoria Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc Confcommercio che hanno proclamato lo sciopero nazionale in seguito alle decisioni assunte nel corso di una riunione degli organismi dirigenti avvenuta lo scorso 10 maggio. Il gruppo Api/Ip, sottolineano, "continua a dare ampia dimostrazione nei fatti di essere completamente disinteressata allo stato di grandissima sofferenza delle proprie gestioni, rendendosi sostanzialmente indifferente a qualsiasi sollecitazione negoziale delle organizzazioni rappresentative".

Sciopero benzinai 5 giugno 2019: i motivi della protesta

La compagnia, rilevano, "non ha mostrato nessuna credibile e concreta disponibilità alla contrattazione del rinnovo degli Accordi collettivi ampiamente scaduti e all'adeguamento delle condizioni normative e soprattutto economiche, ormai sotto la soglia di sopravvivenza, così come, per altro verso, nessuna soluzione alle criticità strutturali persino sul piano amministrativo che impediscono ai Gestori di disporre anche dei cospicui rimborsi a loro credito, attesi da mesi". I gestori denunciano "il ricorso sovente alla contrattazione 'one to one' e il diffusissimo posizionamento aziendale di prezzo, in special modo se messo in relazione alla inusitata forbice imposta tra il prezzo self e quello servito, che in questi anni ha contratto volumi di vendita e marginalità, sia complessiva che prolitro, della stragrande parte degli impianti con Gestore, pur consentendo all'azienda di conservare intatta la soddisfazione del proprio unilaterale interesse".

In un tale contesto, rilevano i gestori, "esperito inutilmente ogni altro tentativo dialettico e pur con la dichiarata intenzione di sollecitare il gruppo Api/Ip ad un confronto finalmente leale e reciprocamente rispettoso delle differenti quanti legittime esigenze, le organizzazioni di categoria hanno deciso di chiamare i gestori ad una prima dimostrativa chiusura dei punti di vendita, a cui faranno seguito altre di maggiore durata, ove l'azienda intendesse sottovalutare questo ulteriore segnale messo a sua disposizione", concludono.

Benzina e diesel, i prezzi aggiornati

Continua a prevalere la quiete sulla rete carburanti italiana. Per il quattordicesimo giorno di fila non si segnalano infatti interventi sui prezzi raccomandati da parte delle compagnie, mentre le quotazioni dei prodotti petroliferi in Mediterraneo ritrovano un deciso segno positivo.Intanto, anche sul territorio prezzi praticati in sostanziale equilibrio. In particolare, in base all'elaborazione di Quotidiano Energia dei dati alle 8 di ieri comunicati dai gestori all'Osservaprezzi carburanti del Mise, il prezzo medio nazionale praticato in modalità self della benzina è pari a 1,625 euro/litro, con i diversi marchi che vanno da 1,626 a 1,635 euro/litro (no-logo a 1,608). Il prezzo medio praticato del diesel è a 1,512 euro/litro, con le compagnie che passano da 1,516 a 1,524 euro/litro (no-logo a 1,494).

Quanto al servito, per la verde il prezzo medio praticato è di 1,758 euro/litro, con gli impianti colorati che vanno da 1,728 a 1,826 euro/litro (no-logo a 1,654), mentre per il diesel la media è a 1,648 euro/litro, con i punti vendita delle compagnie tra 1,631 a 1,731 euro/litro (no-logo a 1,540). Il Gpl, infine, va da 0,638 a 0,661 euro/litro (no-logo a 0,632).

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