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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

I benzinai fanno dietrofront: 'congelato' lo sciopero del 6 febbraio 

L'incontro tra le sigle sindacali e il sottosegretario all'Economia Massimo Bitonci ha avuto un esito positivo. Niente sciopero quindi, almeno per adesso

E' da considerarsi 'congelato' lo sciopero dei benzinai che era previsto per domani, mercoledì 6 febbraio. Il sottosegretario all'Economia Massimo Bitonci ha incontrato le sigle sindacali dei gestori presso la sede del ministero di Via XX settembre e, proprio al termine del tavolo tecnico, è stato confermato il congelamento dello sciopero. Una decisione frutto dei 'passi in avanti' fatti nei confronti dei benzinai, che chiedono di reinserire il credito d'imposta sulle transazioni elettroniche.

Sciopero benzinai 6 febbraio congelato

Gli automobilisti che temevano di trovare disagi alle pompe di benzina possono quindi tirare un sospiro di sollievo, come confermato in una nota unitaria delle siglea Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio: “Lo sciopero era motivato da una serie di decisioni riconducibili al Mef che hanno modificato sensibilmente gli impegni precedentemente assunti dal Governo volti a riconoscere il maggior aggravio, riconosciuto come ingiusto e non voluto, subito dai Gestori, in ragione dei costi collegati all'utilizzo delle carte dipagamento elettroniche per le transazioni sui carburanti, sul cui prezzo al pubblico pesa l'imposizione fiscale, come è noto, per una parte preponderante (oltre il 65%)”.

”Alla luce della convocazione di Bitonci – prosegue la nota -intendendo valorizzare l'iniziativa del sottosegretario, i sindacati  annunciano di avere congelato sia l'iniziativa di sciopero che l'avvio dell'altra protesta alla prima collegata - già programmata per oggi primo febbraio - che avrebbe portato all'emissione della fattura elettronica solo per i rifornimenti carburanti pagati con bonifico anticipato o assegno circolare. 

“Si tratta – conclude il comunicato - di un'apertura di credito che la categoria offre a Bitonci ma che naturalmente attende di essere corrisposta dalla definizione tangibile e formale delle soluzioni adatte a dare risposta a tutte le criticità già da tempo denunciate, già nell'incontro del 5 febbraio. Ove ciò non avvenisse, tutte le iniziative proclamate e al momento congelate non potrebbero che essere attuate”.

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