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Giovedì, 25 Aprile 2024
Milano

L'appello dei rider in sciopero: "Non ordinate" 

I fattorini di Milano, in sciopero per chiedere migliori condizioni di lavoro, si sono rivolti direttamente ai cittadini: ''Non usate il servizio di consegne a domicilio. Invitiamo a farlo in tutte le città'' 

Sempre in strada, con la pioggia, con i sole e anche con il virus. Eppure in guerra da mesi per ottenere condizioni di lavoro migliori. Arriva da Milano stavolta la protesta dei fattorini delle compagnie di delivery che da giorni sono in sciopero per chiedere il giusto trattamento per le loro prestazioni lavorative. 

A scatenare l'ira dei rider è stato il nuovo contratto firmato dalle società del delivery - su tutte Glovo, Deliveroo, Just Eat e Ubereats - e un sindacato: quell'accordo, proprio a detta dei fattorini, peggiorerebbe ulteriormente le loro già precarie condizioni di lavoro trasformando le paghe in miseria, con cifre di 1.30 euro a delivery. 

Sciopero rider a Milano, l'appello a cittadini: ''Non ordinate''

Dopo sit-in, picchetti, cortei e altre forme di protesta, i fattorini si sono rivolti direttamente ai cittadini attraverso MilanoToday: "Oggi inizia il lockdown. Milano è zona rossa - spiegano da Deliverance Milano, un collettivo di rider precari - Noi rider ci troviamo di fronte ad una doppia emergenza. Siamo tra i più esposti all'emergenza sanitaria in quanto siamo stati riconosciuti dal Governo come lavoratori di un servizio essenziale, ma siamo anche in piena mobilitazione perché le piattaforme ci hanno abbassato le paghe mentre ci tolgono equo compenso, tutele e diritti. Fino a domenica quindi non consegneremo. La protesta dei rider continua".

"Sciopero in tutta la città! Chiediamo a tutti i clienti di non ordinare, ai cittadini di non usare il servizio di consegne a domicilio - l'appello dei fattorini - Invitiamo tutti i rider delle altre città e i clienti a fare lo stesso".

"Le piattaforme come Glovo, Deliveroo, Ubereats e Just Eat, ci sfruttano, ci lasciano senza diritti, ci trattano come schiavi. Pensano di poter giocare con le nostre vite, mentre qualche ricco fondo d'investimento estero investe su di loro. Noi diciamo basta ai ricatti e basta alle paghe da fame. La città è la nostra fabbrica e noi la blocchiamo. La metropoli è il nostro magazzino e noi la picchettiamo. Sciopero metropolitano, sciopero contro la gig economy. Scioperiamo i falsi contratti, scioperiamo le paghe a cottimo e questo modello di business tossico. Responsabilità e rischi di impresa non vengano scaricati ancora sui noi lavoratori. Se siamo lavoratori essenziali - hanno concluso - essenziali sono i nostri diritti". 

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