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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Taxi fermi in tutta Italia, ma le sigle sono divise: "Pochi tassisti in giro, temono ritorsioni"

La Cgil esulta per la massiccia adesione, Uritaxi non aderisce e parla di timori per ritorsioni da parte di chi partecipa alla protesta

Giornata nera per chi viaggia in taxi oggi in tutta Italia. Lo sciopero annunciato dai tassisti, nonostante l'accordo sulla bozza di decreto con il governo, è scattato alle 8 di questa mattina e durerà fino alle 22.

"Prendiamo atto della buona volontà del governo di ripristinare il rispetto delle regole nel settore contrastando l'abusivismo - avevano spiegato i sindacati dopo aver ricevuto la proposta dal viceministro ai trasporti Riccardo Nencini - ma non ci sono le garanzie per dare tranquillità alla categoria"

Le sigle però sono divise. Nicola Giacobbe, Unica Taxi Cgil, esulta: "Il servizio taxi è fermo in tutta Italia. Ringrazio i tassisti che si stanno adoperando per fornire il servizio alle fasce deboli e chiediamo scusa agli utenti per i disagi", mentre Loreno Bittarelli, leader di Uritaxi che non aderisce allo sciopero, replica: "Ci sono poche auto in giro anche perché i tassisti hanno paura di ritorsioni da parte di chi sta facendo lo sciopero".

"Noi non partecipiamo perché vogliamo seguire la strada del dialogo e vedere dove ci porta - dice Bittarelli a LaPresse - Le aspettative sono positive, è un punto di partenza e non di arrivo, ma il governo ci ha dato delle garanzie, come l'obbligo della territorialità e il divieto di sosta in luogo pubblico. Non cantiamo vittoria ma scioperare adesso è assurdo".

"Le mancate garanzie politiche da noi richieste in merito alla legge delega ci costringono a mantenere il fermo nazionale, che deve essere di supporto al confronto", dice invece Eliseo Grasso coordinatore Fit-Cisl per i taxi.

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