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Giovedì, 18 Aprile 2024
Caro carburanti

Benzina oltre i 2 euro al litro a novembre: lo scenario da incubo

La proroga del taglio di 30 cent/litro, in scadenza il 31 ottobre, è in salita. Il motivo, paradossalmente, va ricercato nell'inaspettato calo del prezzo del petrolio a fine estate. Il prossimo governo può impostare l'intervento d’urgenza, ma deve trovare le risorse

Il quadro per ora è chiaro solo e soltanto fino al 31 ottobre: per tutto il mese attuale ci sarà lo sconto su benzina e diesel, stabilito da uno degli ultimi provvedimenti del governo Draghi,  il cosiddetto decreto Aiuti ter. Lo sconto totale continuerà a essere di circa 30,5 centesimi al litro per benzina e diesel, considerando anche il risparmio sull’Iva, mentre per il metano sarà di circa 10,4 centesimi. Ma cosa succederà a novembre? Per prolungare lo sconto sembrano essere sorti alcuni ostacoli. Resta da capire come superarli, e spetterà con ogni probabilità al nuovo governo decidere come muoversi. E in fretta.

La proroga per lo sconto di 30 centesimi al litro

Fatto sta che, a oggi, la proroga per lo sconto di 30 centesimi al litro contro il caro carburanti è in salita. Il motivo, paradossalmente, va ricercato nell'inaspettato calo del prezzo del petrolio registrato sui mercati a fine estate, soprattutto nel mese di settembre. Se è vero che il taglio delle accise ha ridotto sensibilmente il costo finale per gli automobilisti, ha però fatto calare anche le entrate tributarie per le casse dello Stato. Non è più garantita quella quota di extragettito che il Tesoro e il Ministero della transizione ecologica hanno fino ad oggi riservato al differimento, mese dopo mese, dello sconto sul prezzo finale di benzina e diesel al distributore.

L’ipotesi allo studio era quella di procedere con una nuova proroga in via amministrativa, dunque con decreto ministeriale per poi consentire al nuovo governo, presumibilmente guidato da Giorgia Meloni, una volta insediato e nel pieno dei suoi poteri, di prorogare lo sconto sui carburanti a fine anno con il nuovo decreto collegato alla manovra di metà novembre. Tuttavia, secondo un'indiscrezione riportata oggi dal Sole 24 Ore, gli ultimi conti fatti al Ministero dell'Economia sulle entrate tributarie hanno fatto emergere come sulle risorse il governo sia rimasto quasi al verde: ci sarebbe, al massimo, una riserva per garantire lo sconto sul pieno solo per il ponte di Ognissanti, quindi dunque fino al 2 novembre o giù di lì..

Rischio "tempesta perfetta"

Andrà trovata una soluzione, perché altrimenti si andrebbe verso una "tempesta perfetta". Lo stop allo sconto sulle accise, se arrivasse contemporaneamente all'attuale aumento, lieve ma costante, del costo dei carburanti, sarebbe una mazzata non da poco per le tasche degli italiani. Il prossimo governo non potrà, realisticamente, fare altro che impostare un intervento d’urgenza, con un decreto legge a perdere trasformandolo in un emendamento al decreto Aiuti ter in discussione alla Camera (il decreto aiuti ter è atteso all’attenzione della commissione speciale della Camera, che dovrebbe essere istituita tra pochi giorni per esaminare i provvedimenti urgenti, in attesa poi della costituzione delle singole commissioni). Ma prima bisogna trovare le risorse necessarie per garantire lo sconto sulle accise. Se il taglio non fosse prorogato, avremo tra due settimane la benzina self oltre i 2 euro/litro e il gasolio a 2,2 euro/litro. Scenario da evitare a tutti i costi.

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