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Martedì, 19 Marzo 2024
Le nuove regole

Smart working, come cambia il lavoro agile

Accordo governo-sindacati sul lavoro agile nel settore privato: firmato un protocollo nazionale con le linee di indirizzo per la contrattazione collettiva

Positivo l’incontro di oggi tra il ministero del lavoro e i sindacati per fissare le nuove regole per lo smart working nel settore privato, chiamato anche lavoro agile. Si tratta di una forma di lavoro che viene svolta a distanza, al di fuori dell’azienda e degli altri luoghi in cui tradizionalmente viene prestata l’attività lavorativa, che ha preso molto piede durante la pandemia, sdoganando l’idea che si può essere produttivi anche lavorando da casa.

Il governo e le parti sociali hanno firmato un'intesa su un protocollo nazionale contenente le linee di indirizzo per la contrattazione collettiva sul lavoro agile nel settore privato. In questo documento vengono fissate le linee di indirizzo generali per lo smart working, ossia i diiritti e i doveri dei lavoratori e dei datori di lavoro. Il protocollo lascia spazio all’accordo individuale tra lavoratore e datore di lavoro, dando alle parti sociali la possibilità di intervenire sulla materia con la contrattazione collettiva, indicando però una serie di contenuti minimi che l'accordo individuale deve necessariamente contenere.

Secondo il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, l'accordo “è un vero punto di svolta per diversi motivi: contribuirà a nuovi modelli di organizzazione del lavoro, a maggiore produttività, a maggior benessere lavorativo, alla parità di genere e a nuovi modelli di convivenza. E lo fa trovando un punto di equilibrio tra tutte le organizzazioni sindacali e datoriali, fornendo linee guida per regolamentare il lavoro agile in maniera adattabile alle singole realtà lavorative”.  

Le nuove regole dello smart working

Quali sono le principali novità sullo smart working, ossia le nuove regole che verranno adottate una volta finita la fase emergenziale Covid? Si va dall'assenza di un orario preciso di lavoro alla possibilità di prevedere fasce orarie di attività, dai permessi per motivi personali al divieto di straordinari. Previsto il diritto alla disconnessione e la disattivazione dei dispositivi di connessione nei casi di assenze legittime, come malattia, infortuni, permessi retribuiti e ferie.

“Ferme restando le previsioni di legge e di contratto collettivo, la giornata lavorativa svolta in modalità agile – si legge nel protocollo - si caratterizza per l'assenza di un preciso orario di lavoro e per l'autonomia nello svolgimento della prestazione nell'ambito degli obiettivi prefissati, nonché nel rispetto dell'organizzazione delle attività assegnate dal responsabile a garanzia dell'operatività dell'azienda e dell'interconnessione tra le varie funzioni aziendali".

La prestazione di lavoro in modalità agile “può essere articolata in fasce orarie, individuando, in ogni caso, in attuazione di quanto previsto dalle disposizioni normative vigenti, la fascia di disconnessione nella quale il lavoratore non eroga la prestazione lavorativa. Vanno adottate specifiche misure tecniche e/o organizzative per garantire la fascia di disconnessione", specifica il protocollo.

Il lavoratore smart avrà gli stessi diritti economici e normativi di quelli che lavorano nei locali aziendali. Gli strumenti di lavoro saranno forniti dal datore di lavoro, che non potrà licenziare il lavoratore nel caso in cui si rifiuti di svolgere il lavoro in modalità agile.

Nel protocollo si parla poi della “necessità di incentivare l'utilizzo corretto del lavoro agile anche tramite un incentivo pubblico” e di “urgenti misure di semplificazione del regime delle comunicazioni obbligatorie relative all'invio dell'accordo individuale che seguano le stesse modalità del regime semplificato attualmente vigente”.

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