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Venerdì, 19 Aprile 2024
Le novità

Come cambia lo smart working, da oggi

Torna la comunicazione semplificata degli accordi al ministero del lavoro, per agevolare l'iter burocratico per le aziende. E c'è l'ipotesi di due mesi di lavoro da remoto per i dipendenti pubblici, in caso di emergenza gas

Il lavoro agile da remoto della fase "emergenziale" dovuta al covid è superato da giovedì 1° settembre. Ora si volta pagina. Cosa cambia in concreto? Nei giorni scorsi si era parlato di una proroga dello smart working al 100% per alcune categorie di lavoratori, poi di eventuali modifiche al meccanismo della comunicazione semplificata, ma dopo un'estate di ipotesi, la pubblicazione del dl semplificazioni in Gazzetta ufficiale - e il relativo decreto firmato dal ministro del lavoro Andrea Orlando - ha chiarito le cose: dopo l'emergenza Covid-19, il lavoro agile entra a regime, ma non senza alcune importanti novità. L'obiettivo del governo è quello di sburocratizzare la "nuova" modalità di lavoro, per agevolare l'iter per le aziende.

Le novità sullo smart working dal 1° settembre

Le novità più significative riguardano la comunicazione da parte dei datori di lavoro. Da settembre decade infatti la comunicazione semplificata - ovvero la possibilità per i datori di lavoro di prendere accordi con i dipendenti senza l'obbligo di sancirli in modo formale - e si torna all'accordo individuale. Tuttavia, ciò avverrà in una modalità semplificata rispetto al periodo precedente alla pandemia: i datori di lavoro, infatti, non dovranno comunicare l'adesione dipendente per dipendente, ma avranno la possibilità di comunicare in via telematica al ministero solo i nominativi dei dipendenti impegnati nella modalità agile e la data di inizio e di cessazione delle prestazioni di lavoro da remoto.

I lavoratori che non aderiranno all'accordo dovranno quindi lavorare in presenza, compresi i lavoratori fragili o i genitori di figli under 14, in quanto non sono previsti al momento meccanismi automatici per nessuna categoria di lavoratori.

"Il decreto prevede che il datore comunichi in via telematica al ministero del lavoro i nominativi dei lavoratori e la data di inizio e di cessazione delle prestazioni in modalità agile - ha spiegato il ministro del lavoro Andrea Orlando -. Si tratta di una disposizione che rende strutturale la semplificazione del lavoro agile". Con queste modifiche - spiega il ministero - viene riformulato l'articolo 23 della legge 22 maggio 2017, che prevedeva l'obbligo di comunicazione dell'accordo individuale. "L'esigenza di semplificazione degli obblighi di comunicazione nasce dalla necessità di rendere strutturale una procedura già ampiamente sperimentata nel periodo emergenziale - ha aggiunto il ministro del lavoro -, con l'obiettivo di agevolare l'iter per i datori di lavoro senza aggravare gli uffici ministeriali di adempimenti amministrativi ritenuti non necessari".

smart working dal 1 settembre 2022-2

Due mesi di smart working per i dipendenti pubblici?

E ci sono novità in vista per i lavoratori del pubblico impiego (anche se almeno per il momento si tratta di un'ipotesi). Il ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani dovrebbe firmare a giorni un piano di risparmio energetico, articolato in diversi scenari di gravità. Se la Russia dovesse chiudere del tutto i rubinetti del gas, sarebbero previste misure urgenti: potrebbe scattare un periodo di smart working di due mesi per tutti i dipendenti pubblici in caso di emergenza massima sul fronte energetico, per ridurre i consumi.

Sarà poi compito del nuovo governo trovare una nuova forma di stabilità in materia, rendendo strutturale il lavoro agile per genitori e fragili. In questa legislatura il Parlamento non ha approvato alcuna riforma dello smart working. Siamo fermi alla legge del 2017, prima del covid. Un'altra epoca.

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