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Giovedì, 28 Marzo 2024
Il decreto Lavoro

Smart working: per chi arriva la proroga

Sì al lavoro da remoto per lavoratori fragili e genitori con figli fino a 14 anni nel privato. Sui fringe benefit sfuma l'ipotesi di alzare la soglia per tutti

Sul diritto allo smart working arriva la proroga fino al 31 dicembre per i lavoratori fragili e genitori con figli fino a 14 anni solo nel settore privato. È quanto prevede un emendamento al decreto Lavoro che è stato approvato dalla commissione Affari sociali del Senato. Per quanto riguarda i lavoratori del pubblico la decisione arriverà entro pochi giorni: il governo sta infatti valutando le coperture. La maggioranza sembrava orientata a voler prorogare la norma sul lavoro da remoto solo per i dipendenti fragili, ma alla fine c'è stato un ripensamento. Era stato il ministro della pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ad affermare che non c'era "più l'urgenza di intervenire" con lo smart working "sui genitori con figli under 14". 

Fringe benefit: la soglia resta di 3mila euro per i genitori con figli

Sfuma invece l'ipotesi di estendere la soglia esentasse dei fringe benefit fino a 1.000 euro per tutti i dipendenti, prevedendo però un limite più elevato per chi ha figli. Il governo avrebbe invece deciso di confermare la soglia di 3mila euro, ma solo per i lavoratori con bambini a carico. Non solo. Per gli stessi lavoratori l'esecutivo starebbe valutando di rendere esentasse anche la parte contributiva. Il costo dell'intervento si aggira sui 190 milioni di euro. Per chi non ha figli dunque non cambia nulla: la soglia esentasse resta fissata a 258 euro

Cosa sono i fringe benefit

Con l'espressione fringe benefit si intendono tutti quei beni o servizi che un'azienda offre ai propri dipendenti. Nella pratica sono una vera e propria forma di "retribuzione in natura" che viene aggiunta alla tradizionale busta paga e che nel quotidiano può rappresentare un aiuto fondamentale per il lavoratore, ancor più in un periodo di forte inflazione come quello attuale. Possono essere considerati fringe benefit l'auto aziendale, l'assistenza sanitaria, la stipula di un'eventuale polizza assicurativa o la possibilità per il dipendente di beneficiare di un alloggio aziendale.

I fringe benefit aiutano a formare il reddito da lavoro dipendente e vengono tassati, ma solo nel caso in cui l'importo finale superi determinate soglie. Infine va sottolineato che questi benefit non spettano di diritto al lavoratore: è l'azienda a decidere se concederli o no (e in che misura) ai propri dipendenti. E dunque non possono essere considerati una tredicesima aggiuntiva. Perché non tutti nei fatti ne hanno diritto.

Contributi azzerati per i badanti

Una delle novità emersa nel corso dei lavori in commissione al Senato è la possibilità di detassare per 3 anni al 100% i contributi per i lavoratori che assistono gli anziani. Il provvedimento riguarda i badanti neoassunti, ma a quanto pare sarà possibile usufruire dello sconto fiscale anche in caso di trasformazione a tempo indeterminato del contratto di lavoro domestico. Sull'emendamento, presentato dal M5s, si attende il parere della commissione Bilancio. La commissione si riunirà di nuovo martedì per affrontare gli ultimi nodi. 

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