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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Sanità, quanto ci costi: 150 miliardi nel 2016. Ma in Europa si spende di più

Per la prima volta l'Istat ha reso pubblici i dati relativi alla spesa sanitaria nel periodo tra il 2012 e il 2016. Si 'sborsa' soprattutto per riabilitazione e farmaci, lo scorso anno la spesa pro capite è stata di 2.466 euro

Soltanto nell'anno 2016 l'Italia ha speso quasi 150 miliardi di euro (149.500 per la precisione) nella sanità, un'uscita coperta per il 75% dalla pubblica amministrazione e per il restante dal privato. Una spesa che dal 2012 ad oggi è aumentata in media dello 0.9% ogni anno, con una piccola riduzione registrata soltanto nel 2013, seguita da una raffica di aumenti negli anni successivi che anno portato ai 149.500 miliardi del 2016, somma che ha un'incidenza sul Pil dell'8,9%.

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LA SPESA SANITARIA Come evidenziato dai dati dell'Istat sui costi della sanità in Italia, la spesa sostenuta dalla pubblica amministrazione rappresenta il 75% del totale, un dato cresciuto in media dello 0.5% tra il 2012 e il 2016, con un'incidenza sul Pil del 6,7%. Per quanto riguarda la sanità privata, nel 2016 sono stati spesi 37.318 miliardi di euro, pari al 2,2% del Pil, di cui oltre il 90% pesa direttamente sulle tasche delle famiglie italiane. Proprio la spesa sostenuta direttamente dalle famiglie è il dato in maggiore aumento nell'intervallo di tempo analizzato dall'Istat: una media del +2% annuo, un dato in costante crescita soprattutto negli ultimi anni (+3,5% nel 2014, +4,5% nel 2015). La somma di tutte queste variabili si traduce in una spesa pro capite di 2.466 euro nel 2016, cresciuta rispetto ai 2.395 euro  del 2012, che va sempre divisa nel seguente modo: 1.850 euro a carico della pubblica amministrazione, 560 euro spesi dalle famiglie e il restante da regimi di finanziamento volontari.

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SPESA PER FUNZIONE Ma per cosa vengono spesi questi soldi? La fetta più grossa viene assorbita dall'assistenza sanitaria per cura e riabilitazione, per cui nel 2016 sono stati spesi circa 82 miliardi di euro, pari al 55% della spesa totale. Un dato in aumento dello 0,6% rispetto al 2015, con incrementi sia per l’assistenza ospedaliera in regime ordinario per cura e riabilitazione, sia per quella in day hospital. La seconda voce è quella relativa ai prodotti farmaceutici e altri apparecchi terapeutici, pari a 31.106 miliardi nel 2016. La spesa per i farmaci è seguita dall'assistenza sanitaria a lungo termine (LTC) per cui nel 2016  sono stati spesi 15.067 miliardi di euro, poi vengono i servizi ausiliari (12.342 miliardi) e quelli per la prevenzione

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SPESA PER EROGATORE I principali erogatori di assistenza nel sistema sanitario italiano rimangono gli ospedali, che incidono per il 45,4% sulla spesa corrente. Oltre 68 miliardi di euro spesi nel 2016 per nosocomi, altro dato in aumento rispetto al 2015 (+1,1%). Al secondo posto tra gli erogatori troviamo i servizi di assistenza sanitaria ambulatoriale, che forniscono assistenza per una spesa pari a 33.414 miliardi di euro, seguiti da Farmacie e altri fornitori di presidi medici, per cui la spesa è stata di 25 miliardi di euro (16,7% del totale).

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Il maggiore finanziatore di servizi sanitari nel 2016 resta la pubblica amministrazione, fatta eccezione per beni e servizi erogati dalle farmacie e altri fornitori di presidi medici che sono finanziati per il 52,8% dalla spesa diretta delle famiglie. Nell'arco di tempo tra il 2012 e il 2016 gli ospedali hanno fatto registrare un incremento medio della spesa dello 0,4%, gli erogatori di servizi di assistenza sanitaria ambulatoriale un +2,2% in media, mentre farmacie e simili la spesa è cresciuta dello 0,5%. 

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IL CONFRONTO CON L'EUROPA Come chiarisce l'Istat nella sua ricerca, i dati di confronto con gli altri Stati dell'Unione europea sono relativi al 2014, anno di cui l'Eurostat ha fornito un'analisi completa con il questionario Joint Health Accounts Questionnaire edizione 2016. Nel confronto con il resto d'Europa l'Italia fa registrare una spesa inferiore rispetto ai 'grandi' del vecchio continente come Regno Unito, Francia e Germania. Se nel 2014 la spesa media per abitante in Italia è stata di 2.404 euro, negli altri Paesi si va dai 3.000/4.000 spesi ad abitante per tedeschi, francesi e britannici, fino ai 5.000 spesi in Danimarca e Svezia o gli oltre 5.500 euro pro capite del Lussemburgo. Soltanto nove nazioni presentano una spesa inferiore ai mille euro per abitante, con la maglia nera che va alla Romania, con una media di 388 euro. Per quanto riguarda invece l'incidenza sul Prodotto interno lordo, Francia, Svezia e Germania fanno registrare i valori più alti (11% nel 2014) con l'Italia che si ferma al 9% circa insieme a Spagna e Portogallo.  

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