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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Quei 7mila euro che siamo 'obbligati' a spendere in bollette e sanità

Le spese obbligate rappresentano il 40,7% dei consumi totali. Casa e mobilità restano al primo posto, mentre cresce la quota delle spese sanitarie. Tutti i dati nell'analisi di Confcommercio

Quasi la metà delle spese che sosteniamo, il 40,7%, è composto da consumi e altre 'voci' da cui non ci possiamo sottrarre, spese per le quali il cittadino ha poca o nessuna scelta, se non quella di pagare. Vengono chiamate 'spese obbligate' e arrivano a pesare in un anno quasi 7.300 euro a testa. Una quota percentuale in leggera diminuzione rispetto al 2014, ma che rimane alta se si considera la media degli stipendi in Italia. Secondo le stime dell'ufficio studi di Confcommercio, al primo posto tra le spese obbligate rimane la casa che, tra bollette, manutenzioni e altre utenze costa quasi 4.200 euro a persona.

Le spese obbligate

Ma quali sono queste spese obbligate? Oltre a quelle necessarie per mandare avanti la propria abitazione, vengono considerate 'senza via di scampo' anche le spese per i ticket sanitari, le assicurazioni e i carburanti. La quota delle spese sanitarie risulta in crescita e si attesta a 629 euro medi annui a testa, pari al 3,5% sul totale dei consumi, un aumento che Confcommercio giustifica così: “Su tali andamenti hanno pesato anche le esigenze di finanza pubblica, che hanno portato gli enti erogatori dei servizi, come nel caso dello smaltimento dei rifiuti, a frequenti aumenti dei prezzi (tariffe). Inoltre, le esigenze di risanamento degli squilibri di bilancio regionali imputabili alla spesa sanitaria, hanno accresciuto la quota di partecipazione richiesta ai cittadini (ticket su farmaci, prestazioni diagnostiche e ambulatoriali etc.)”.

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Un'altra cosa che siamo obbligati a fare è muoverci, motivo per cui tra le spese obbligate figurano anche quelle legate alla mobilità come assicurazioni e carburanti. Una 'fetta' da 1.702 euro a persona che corrisponde al 9,5% delle spese totali. Un dato che secondo Confcommercio sta affrontando un'inversione di tendenza: “Tale andamento è derivato in larga parte dagli aumenti dei prezzi dei carburanti", sottolinea l'Ufficio studi dell'associazione.

"Ciò nonostante, tra il 2014 ed il 2018 si è rilevato un ridimensionamento della quota destinata a questa componente delle spese obbligate, la cui incidenza dovrebbe tornare, nel 2018, su valori non dissimili da quelli rilevati nel 1995”.

Le spese non obbligate

Lo studio di Confcommercio ha preso in esame non soltanto le spese a cui non ci possiamo sottrarre, ma anche quelle dettate dai gusti e desideri delle persone, che nel 2018 hanno superato i 10mila euro a persona, pari al 59,3% delle spese totali. Unendo i due 'totali', tra spese obbligate e non, ogni cittadino spende in media quasi 18mila euro (17.848 euro per la precisione). 

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Tra le spese che scegliamo, risulta in diminuzione quella destinata ai beni alimentari. Per cibi e simili in Italia si spendono  2.681 euro a testa. Sul totale dei consumi la quota rappresentata dai prodotti della tavola risulta infatti in calo, fermandosi al 15,0% nel 2018 dal 15,2% del 2014, quando già era in riduzione rispetto al 2007. La più grossa fetta di questo sottogruppo è rappresentata dai beni, che con 6.720 euro a testa assorbono il 64% del totale, ma sono in ascesa anche i servizi per cui ognuno di noi spende in media  3.860 euro ogni anno.

La dinamica dei prezzi

Come mostrato anche nelle elaborazioni grafiche dell'ufficio studi di Confcommercio, l'evoluzione sul lungo periodo dei prezzi di queste categorie di spese è stata molto dinamica. Quelle obbligate hanno avuto però un incremento maggiore se confrontate con i beni commercializzabili.

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Come spiegato nel documento, “ponendo uguale a 100 i prezzi del 1995, nel 2018 si dovrebbe arrivare per i consumi obbligati a 186,7, per i beni commercializzabili a 135,4, per i servizi a 152,7. La sintesi porta ad un valore di 156,3 per il totale dei consumi”. 

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