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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Spesometro, la scadenza si avvicina: quali sono i dati da comunicare

C'è tempo fino al 6 aprile 2018 per l'invio dei dati relativi al secondo semestre 2017: ecco tutto quello che c'è da sapere per non rischiare sanzioni

Spesometro 2018: attenzione alla scadenza. Per l'invio dei dati riguardanti fatture del secondo semestre 2017 i contribuenti hanno tempo fino al prossimo 6 aprile. Il termine sarà lo stesso anche per  la trasmissione telematica opzionale dei dati delle fatture emesse e ricevute e per le relative variazioni.

La scadenza era stata spostata dal 28 febbraio al 6 aprile in seguito all’adozione della nuova versione "light" dello spesometro tramite il decreto 148/2017.  Sempre fino al 6 aprile sarà possibile apportare modifiche ai dati erroneamente comunicati nella dichiarazione relativa al primo semestre.

Spesometro: quali dati comunicare

La comunicazione telematica dei dati riguardanti le fatture emesse e ricevute nel secondo semestre del 2017 spetta a tutti i soggetti passivi di Iva.  Ecco quali sono i dati da comunicare all'Agenzia delle Entrate:

  • partita Iva (nei rapporti B2B) o Codice Fiscale (nei rapporti B2C);
  • data e numero della fattura (per le fatture emesse si fa riferimento alla data relativa al periodo in considerazione; per quelle ricevute, alla data di registrazione);
  • tipologia dell’operazione;
  • base imponibile;
  • aliquota applicata;
  • imposta;
  • bollette doganali attive e passive senza indicazione del Paese extra Ue.

Spesometro: chi è esonerato

I seguenti soggetti sono esonerati dallo spesometro:

  • le amministrazioni pubbliche in relazione ai dati delle fatture emesse nei confronti dei consumatori finali;
  • gli agricoltori in regime di esonero per aver realizzato nell’anno solare precedente un volume d’affari non superiore ad euro 7.000 costituito per almeno 2/3 da cessione di prodotti agricoli od ittici (art. 34, c. 6, D.P.R. n. 633/1972), a condizione che la loro attività sia ubicata nei territori montani (art. 9, D.P.R. n. 601/1973);
  • i soggetti in regime forfetario e quelli nei regimi dei minimi;
  • i soggetti che hanno optato per il regime facoltativo di trasmissione dei dati delle fatture all’Agenzia delle entrate (art. 1, c. 3, DLgs. n. 127/2015).

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Spesometro: le semplificazioni

Per le fatture di importo inferiore a 300 euro registrate cumulativamente è possibile comunicare i dati relativi al documento riepilogativo anziché quelli dei singoli documenti. Viene inoltre limitato il numero delle informazioni da trasmettere, perché diventa facoltativo compilare i dati anagrafici di dettaglio delle controparti. Infine, i contribuenti possono trasmettere i dati delle fatture emesse, di quelle ricevute e delle relative variazioni sia con cadenza trimestrale che con cadenza semestrale. Le nuove regole possono essere utilizzate anche per inviare le comunicazioni integrative di quelle errate riferite al primo semestre 2017. I contribuenti che intendono continuare a utilizzare il software di mercato usato per predisporre la comunicazione del primo semestre 2017 possono continuare a trasmettere i dati secondo le precedenti regole.

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Spesometro: le sanzioni

L'invio errato o la mancata comunicazione dei dati prevede una sanzione di 2 euro per ogni fattura, fino ad un massimo di 1.000 euro per trimestre. Se si utilizza il ravvedimento operoso, inviando correttamente i dati entro 15 giorni dalla scadenza la sanzione viene dimezzata, arrivando ad un massimo di 500 euro, sempre per trimestre. Le sanzioni sulle mancate comunicazioni del primo semestre 2017 non verranno applicate se i dati verranno inviati correttamente entro il 6 aprile.

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