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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Giorgetti: "Lo spread non mette a rischio le famiglie, ma le banche"

Con lo spread così alto non sono le famiglie a correre i rischi maggiori ma le banche secondo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e vero "cervello" della Lega

"Non è che possiamo cambiare solo perchè Moody's ha fatto quella valutazione. La manovra è impostata. Adesso vedremo nei documenti che verranno presentati in Parlamento come è strutturata nei dettagli. Il 2,4% è un tetto massimo per tutte le misure in essa contenute, ma non è detto che questo accada perché potrebbero esserci delle difficoltà anche operative. Noi ce la metteremo tutta per fare le cose e farle bene". Lo dice Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, a Il Messaggero.

"Siamo gente responsabile e faremo le cose responsabilmente. Non possiamo tenere sempre il piede sull'acceleratore. Se vediamo una curva dovremmo frenare e scalare di marcia e poi accelerare". Con lo spread così alto non sono le famiglie a correre i rischi maggiori ma le banche, secondo Giorgetti: "Le famiglie non credo. Piuttosto il sistema creditizio che ha già delle sue criticità. L'aumento dello spread, la quantità di debito pubblico che hanno e le nuove regole bancarie dell'Unione, mettono in tensione il sistema e possono generare la necessità di ricapitalizzare alcuni istituti che già di per se' hanno delle fragilità patrimoniali. Non possiamo far finta di niente ed ignorare questi problemi".

E comunque, sottolinea: "I mercati e la speculazione si muovono anche a seguito delle dichiarazioni di Tizio, Caio e Sempronio. Da ora in poi non ci devono essere dichiarazioni sparse, ma deve parlare il governo". E sul dl fiscale osserva: la pace fiscale? "Certo che c'è e la rivendichiamo con orgoglio. Il recupero della pace fiscale, del saldo e stralcio delle cartelle di Equitalia che nel decreto originario non c' era entreranno nel provvedimento grazie all'accordo politico che abbiamo stretto ieri sera. Misure di buon senso che rispettano insieme il contratto di governo".

Ma davvero si può sostenere che uno spread a 300 non abbia conseguenze sulla vita delle famiglie italiane, e solo sulle banche? Un po' di risorse per saperne di più e costruirsi una propria opinione:

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