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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia Italia

Lo spread fa infiammare i mutui: aumentano ancora i tassi dei prestiti

Aumentano i tassi d'interesse su mutui e prestiti alle famiglie e alle imprese. Per il secondo mese consecutivo l'Italia risente degli effetti dell'aumento dello spread nei rendimenti dei titoli sovrani. Lo spiega l'ultimo bollettino dell'Abi

"Sono preoccupato per lo spread" spiegava un mese fa il ministro dell'Economia Giovanni Tria e le preoccupazioni legate all'impennata dell'indice che certifica il "rischio paese" continua ad avere effetto sulla vita economica di tutti i giorni: ne sa qualcosa chi in questi mesi è andato in banca a chiedere un prestito per la propria azienda o per comprare casa.

Aumentano i tassi d'interesse sui mutui, per il secondo mese consecutivo, "risentendo dell'aumento dello spread nei rendimenti dei titoli sovrani". Lo sostiene l'Abi nel rapporto mensile: a Novembre il tasso medio sui nuovi prestiti alle famiglie per l'acquisto di abitazioni è salito all'1,91%, dall'1,88% di ottobre.

L'associazione bancaria sottolinea anche la crescita del tasso sui nuovi finanziamenti alle imprese: è aumentato all'1,54% dall'1,52% di ottobre. A novembre il tasso medio sul totale dei prestiti è invece pari al 2,57%, in leggero calo rispetto al 2,58% del mese prima.

tassi interesse italia novembre 2018-2

Effetto spread: aumentano i tassi di mutui e prestiti 

Rallenta la crescita dei prestiti bancari a famiglie e imprese. A novembre, secondo il rapporto mensile dell'Abi, il complesso dei finanziamenti a famiglie e aziende segna un +1,53% su base annua, in netta frenata dal +2,07% di ottobre e dal +2,28% di settembre.

A ottobre, sottolinea l'associazione bancaria, l'ammontare complessivo dei mutui ai nuclei familiari ha segnato un +2,3% rispetto allo stesso mese del 2017. Rallenta invece l'andamento del totale dei prestiti all'economia: +1,25% a novembre, da +1,76% di ottobre. Il mese scorso, aggiunge Palazzo Altieri, l'ammontare dei finanziamenti è stato di 1.727 miliardi, "superiore di circa 25 miliardi all'ammontare della raccolta (1.702 miliardi)".

Come stanno le banche italiane

Le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) a ottobre si sono attestate a 38,3 miliardi di euro, valore inferiore rispetto ai 40,2 miliardi del mese precedente e in forte calo, -48,6 miliardi, rispetto al dato di dicembre 2016 (86,8 miliardi).

depositi italia novembre 2018-2

Come rileva l'Abi in 22 mesi le sofferenze si sono ridotte di quasi il 56%. Rispetto al livello massimo raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), la riduzione è di oltre 50 miliardi, pari a circa il 57%. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali, rileva infine l'associazione, si è attestato al 2,26% ad ottobre 2018 (era 4,89% a fine 2016).

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