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Martedì, 23 Aprile 2024
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Mangimi e bollette costano troppo e le stalle abbattono gli animali

Succede nel trevigiano, per evitare il rischio di fallimento: "Siamo al collasso"

L'aumento dei costi dell'energia, i rincari dei prezzi del mangime e la guerra in Ucraina hanno costretto alcune stalle ad abbattere degli animali per ridurre le spese. Come riportato da alcuni quotidiani locali, le stalle della Marca trevigiana stanno abbattendo diversi capi di bestiame per abbattere i costi ed evitare così di fallire. A lanciare l'allarme è stato Lorenzo Brugnera, presidente della Latteria Soligo, che ha puntato il dito anche contro il prezzo del latte ancora fermo a soli 37 centesimi al litro. Un problema che le aziende del settore si portano dietro da ormai troppo tempo, tanto che ora, per risolvere almeno in parte la situazione, ci vorrebbe un aumento di 15-20 centesimi per litro, dicono, opzione poco percorribile.

Le cause degli aumenti dei prezzi

Tutti i costi di mantenimento di una vacca da latte sono aumentati. Il rincaro del gasolio usato in agricoltura, i prezzi dell'energia in bolletta e i prezzi dei mangimi per gli animali. Il mais è passato da 20 euro al quintale a circa 44 euro, mentre la soia macinata da 35 a 65 euro. Per questi motivi Brugnera ritiene che l'unica via di uscita sia un calmieramento dall'alto dei prezzi sul mercato agroalimentare per rendere remunerativa sul territorio la filiera di mais e mangimi. 

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