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Sabato, 20 Aprile 2024
Le cose da sapere

Chi avrà lo stipendio triplicato a luglio

Per alcuni lavoratori la busta paga potrebbe essere decisamente più sostanziosa rispetto agli altri mesi. A pesare ci sono la quattordicesima, il conguaglio per la dichiarazione dei redditi e il nuovo taglio del cuneo fiscale. Tutte le informazioni

Crollo degli stipendi, in Italia si guadagna sempre meno: i dati sono chiari

Sarà un mese di luglio "ricco" per alcuni lavoratori, con una busta paga decisamente più sostanziosa rispetto agli altri mesi. Perché ci saranno questi aumenti? È l'effetto del nuovo taglio del cuneo fiscale, a cui si aggiungeranno anche la quattordicesima e il rimborso Irpef, che possono anche triplicare quanto percepito di solito mensilmente. Dipende però dalle condizioni (e da alcuni requisiti) del singolo lavoratore, che potrebbero essere differenti. Se infatti per la quattordicesima e per il taglio del cuneo fiscale il lavoratore non deve fare nulla, discorso diverso riguarda il rimborso Irpef. Qui il ritorno economico nella busta paga di luglio 2023 sarà valido per i soli contribuenti che avranno inviato entro la data del 31 maggio il modello 730/2023, tramite sostituto d'imposta, per la dichiarazione dei redditi. Ma andiamo con ordine, per capire nel dettaglio cosa accade con gli stipendi di luglio e con gli aumenti dovuti alla quattordicesima, al conguaglio per la dichiarazione dei redditi e al taglio del cuneo fiscale.

In arrivo tre "extra" in busta paga: chi avrà un maxi stipendio a luglio

Partiamo dalle nuove riduzioni del cuneo fiscale sulle buste paga. Nel consiglio dei ministri del primo maggio scorso, il governo Meloni ha approvato il decreto lavoro, un pacchetto di misure per i lavoratori: tra le altre cose, è stato rafforzato il taglio del cuneo fiscale introdotto dal governo Draghi. Il cuneo fiscale è la differenza tra lo stipendio lordo versato dal datore di lavoro e il netto ricevuto in busta paga dal lavoratore ed è composto da tasse e contributi: l'intervento del governo impatta proprio sulla parte contributiva pagata dal lavoratore dipendente.

Stipendi: chi guadagna di più dopo il nuovo taglio del cuneo fiscale

Da luglio 2023, i datori di lavoro dovranno rivedere le regole di calcolo per lo stipendio netto dal lordo. Per chi ha una retribuzione lorda di 2.692 euro mensili, e un reddito annuo quindi di 35mila euro, scatta infatti il nuovo taglio della quota contributiva a carico del dipendente, per un ulteriore 4%, oltre al 2/3% varato con l'ultima legge di bilancio. Perciò, chi percepisce meno di 1.923 euro mensili avrà un taglio del 7%, che scenderà al 6% per chi si trova nella fascia tra 1.923 e 2.692 euro mensili.

Col nuovo taglio delle tasse conviene guadagnare meno: l'effetto sugli stipendi

Lo sconto sui contributi previdenziali a carico del lavoratore scatterà da luglio e durerà fino a dicembre 2023, come abbiamo spiegato qui. Ecco alcuni esempi pratici, con le simulazioni per fasce di reddito. Se ad esempio si dispone di un reddito di 10mila euro, la cifra che si potrà ottenere a luglio aumenterà di 25,67 euro rispetto al mese precedente. Ancora meglio nel caso di chi ha una retribuzione annua di 25mila euro: in questo caso l'aumento può essere di 54,87 euro. E sale ancora per chi arriva a percepire fino a 35mila euro annui: per loro la busta paga di quel mese si arricchirà di circa 65 euro in più.

La quattordicesima e il rimborso Irpef a luglio 2023

E poi c'è la quattordicesima. Per coloro che sono impiegati nei settori dove espressamente prevista dal contratto collettivo di riferimento, la busta paga di luglio porterà anche il tanto atteso pagamento della quattordicesima mensilità che equivale, per definizione, a quello dell'ultima retribuzione percepita, a patto però di aver lavorato almeno 12 mesi nell'ultimo anno. In caso contrario, viene ricalcolata tenendo conto dei soli mesi lavorati.

Sarà invece un discorso di "velocità" il rimborso Irpef in arrivo a luglio: infatti, questo rimborso arriva solitamente dal datore di lavoro, preposto alle operazioni di conguaglio. Quindi, qualora dalla dichiarazione dei redditi ne risulti un credito Irpef, sarà il datore di lavoro ad anticiparne l'importo nella busta paga, ma soltanto se entro il 31 maggio verrà effettuata la dichiarazione dei redditi attraverso il modello 730. In alcune circostanze, il rimborso Irpef può essere anche molto ricco: basti pensare che, ad esempio, chi non ha beneficiato del trattamento integrativo di 100 euro lo scorso anno, pur avendone diritto, potrà tranquillamente recuperarlo dalla dichiarazione dei redditi di quest'anno, ricevendo così un rimborso di 1.200 euro.

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