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Venerdì, 19 Aprile 2024
La maggioranza difende la misura

Stralcio delle cartelle sotto i mille euro, Meloni: "Non è un condono"

Con la "tregua fiscale" il governo cancella i debiti contratti con l'erario prima del 2015

Un intervento di "tregua fiscale" per cittadini e imprese che "in questi ultimi anni si sono trovati in difficoltà economica anche a causa delle conseguenze del Covid-19 e dell’impennata dei costi energeticI". È quanto prevede la manovra approvata ieri dal consiglio dei ministri. Il testo potrà essere emendato dalle Camere, ma sulla rottamazione dei debiti fiscali la maggioranza sembra compatta. 

Cosa prevede la tregua fiscale

La misura prevede la cancellazione delle cartelle fino al 2015 che hanno un importo inferiore a 1.000 euro. In questo caso il debito con il fisco sarà semplicemente azzerato. Per le cartelle superiori ai 1.000 euro il contribuente pagherà tutto l'importo, ma senza sanzioni né interessi e con una rateizzazione di 5 anni. Secondo la premier Giorgia Meloni l’intervento si prefigge di creare "un rapporto diverso tra Stato e contribuente". Lo Stato, ha detto Meloni in conferenza stampa, "non è più aggressivo e punitivo ma giusto e comprensivo verso chi è in difficoltà". Per questo, ha aggiunto, non esiste "alcun condono ma solo operazioni vantaggiose per lo stato".

Sarà poi possibile la rateizzazione dei pagamenti fiscali non effettuati nel 2022 senza aggravio di sanzioni e interessi per chi a causa dell’emergenza covid, caro bollette e difficoltà economiche non ha versato le tasse. Viene anche prevista una mini sanzione del 3% sui debiti del biennio 2019-2020. 

''Il nostro sistema sanzionatorio si assesta, parlo di sanzioni amministrative, dal 120% al 220% dell'imposta, negli altri paesi ci si ferma al 60%'' ha detto il viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, nel corso della conferenza stampa di presentazione della manovra. ''Questo è il primo aspetto su cui siamo intervenuti: abbiamo detto che i contribuenti per effetto del periodo covid, delle scarse risorse e per pagare i tributi ordinari, non possono in un'unica soluzione pagare tutto questo ammontare. E poi abbiamo messo in evidenza il fatto che esistono sanzioni che sono una sorta di esproprio per il contribuente''.

''Poi abbiamo i casi in cui il soggetto è stato raggiunto da un avviso di accertamento, da un processo verbale della guardia di finanza, e anche qui la regola è sempre quella del pagare tutta l'imposta, di applicare le sanzioni ridotte del 5% e avere uno spazio temporale di 5 anni'', ha detto il viceministro. ''In questi casi, ricevuto l'accertamento, o fai acquiescenza, e accetti tutto quello che ha detto il fisco e hai una riduzione delle sanzioni, oppure ti metti seduto al tavolino con l'ufficio, con l'amministrazione finanziaria, ed esponi le tue ragioni, e poi sulla base di un contraddittorio, si può arrivare anche a un'imposta più bassa''.

''Pagherai le sanzioni del 5%, avrai la dilazione lunga, e si realizza quello che è l'avvicinamento, la compliance, quindi un rapporto più sereno tra contribuente e fisco'', ha dichiarato ancora Leo. ''Questa è la novità, il cambio di rotta che vogliamo fare, ecco la compliance, quello che dovrà essere il tratto distintivo del rapporto con il fisco''. Infine, se ci sono già dei contenziosi in piedi, ci sono due possibilità: la conciliazione giudiziale o, in via alternativa, abbiamo dato la possibilità di usare dei meccanismi che già esistono''.

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