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Giovedì, 25 Aprile 2024
Si cambia ancora

Superbonus 110%, al via le grandi manovre per l'ennesima correzione: le proposte

Al 31 gennaio 2022 i lavori ammessi a detrazione hanno superato quota 18 miliardi di euro ma con i limiti anti truffa del decreto Sostegni ter si rischia una battuta di arresto. Come cambierà ancora il superbonus 110%

Piovono proposte per evitare che le norme anti truffa introdotte sul superbonus 110% con il decreto Sostegni ter possano limitare l'effetto volano che la misura ha per l'economia italiana. Oggi il Movimento 5 Stelle ha incontrato una decina di associazioni di categoria per fare il punto della situazione e per cercare soluzioni che possano salvare 'capra e cavoli'. Su una cosa sono tutti d'accordo: recuperare la cedibilità multipla dei crediti di imposta. Nel frattempo Enea dichiara che i lavori ammessi a detrazione hanno superato quota 18 miliardi, mentre anche oggi sui giornali leggiamo l'ennesima notizia relativa alle truffe del superbonus. Vediamo insieme come potrebbe cambiare, ancora una volta, il superbonus 110%. 

Arriva la stretta sui bonus edilizi: come cambia il superbonus 110%

Superbonus, Enea: superati i 18 miliardi

Numeri importanti quelli comunicati oggi dall'Enea sul superbonus 110%. Al 31 gennaio 2022 sono pervenute all'Enea 107.588 asseverazioni per il bonus edilizia del 110%, per un totale degli investimenti ammessi alla detrazione pari ad oltre 18 miliardi di euro. Il totale degli investimenti per lavori conclusi ammessi a detrazione supera i 12,7 miliardi, ossia il 69,5%. Se finora le cose sono andate bene, con le nuove limitazioni introdotte con il Sostegni ter si rischia una battuta d'arresto. Molti i politici che si uniscono agli accorati appelli delle associazioni di categoria chiedendo un decreto correttivo alle norme del decreto Sostegni ter, attualmente all'esame del Senato, per non spegnere il motore di una macchina che ha letteralmente riavviato l'economia italiana. Antonio De Poli, senatore Udc, ha presentato un'interrogazione parlamentare al ministro dell'economia, Daniele Franco, per chiedere di eliminare i vincoli sulla cessione del credito. "Tali limitazioni, infatti, rischiano di porre un freno alla nostra economia",  bloccando lavori e cantieri. "Abbiamo il dovere di ascoltare le ragioni delle imprese. Chi si comporta bene non deve essere punito per i pochi che infrangono le regole. E' giusto e sacrosanto prevenire e combattere le frodi, ma non si può penalizzare un intero tessuto produttivo e socio-economico".

Il M5S si batte per recuperare la cedibilità dei crediti

Al lavoro sul superbonus i pentastellati, alla ricerca di strumenti adeguati per recuperare la cedibilità dei crediti fiscali e per arginare il fenomeno delle truffe. Il senatore Mario Turco, vicepresidente del M5S, intende favorire "controlli più stringenti da parte della stessa Agenzia delle entrate, in quanto autorità preposta al controllo, e dei professionisti abilitati, ricorrendo a strumenti tecnologici informatici e applicando i sistemi di tutela e controllo già previsti dalle norme antifrode vigenti. Dobbiamo rafforzare sia la fase della certificazione del credito all'origine, sia le sue cessioni successive". Gianni Girotto, presidente della commissione industria, commercio e turismo e coordinatore del comitato transizione ecologica del Movimento 5 Stelle, ricorda che "se non si agisce sulle cause che portano alle truffe, esse non diminuiranno perimetrando il ruolo di 'cessionari' ai soli istituti bancari. Tante ce ne sono state, e tante altre ce ne saranno". Girotto propone innanzitutto di estende la cessione del credito a tutte le realtà finanziarie soggette alla vigilanza della Banca d'Italia. "Non solo, quindi, alle banche in senso stretto. Contestualmente, riteniamo opportuno che si acceleri il percorso di creazione di una piattaforma di certificazione dei crediti fiscali. Solo così potremo mettere un argine concreto a certi reati. E' sbagliato però tirare il freno a mano al superbonus al 110% e alle altre agevolazioni, perché rischiamo un danno irrimediabile alla nostra economia, in particolar modo ora che attraversa una fase florida di crescita".

Pd: sul superbonus si può fare di più

Sulla stessa linea il Pd, con Martina Nardi, presidente della commissione attività produttive alla Camera, che rinnova l'impegno a modificare la norma, al momento del passaggio del testo a Montecitorio. "Impedire la possibilità della cessione a terzi del credito d'imposta metterà in crisi tantissime aziende e tantissime famiglie, e quindi non aiuterà la crescita del pil nel 2022, ma anzi sarà un freno. Il decreto Antifrodi già aveva colto il problema legato alle truffe: ma si può intervenire ancora, e in maniera semplice, ad esempio con una possibilità di monitoraggio di tutti i passaggi del credito, attraverso un codice che non ne faccia mai perdere le tracce".

Forza Italia: "Serve subito un nuovo decreto" 

Chiede un decreto correttivo sul superbonus anche Forza Italia (FI). "Bene ha fatto l'esecutivo a rendere più stringenti i controlli sulla cessione del credito per evitare abusi e truffe, è giusto che possano gestire la cessione del credito solo società sicure e affidabili per esempio con le regole di tracciabilità del sistema bancario, ma l'esigenza sacrosanta di ripristinare la legalità non può e non deve trasformarsi in burocrazia inutile e sprechi di tempo, ma, soprattutto, in fallimenti e buchi nei bilanci delle aziende dovuti a norme perfino retroattive. Non permetteremo che per punire, giustamente, i disonesti, lo Stato penalizzi cittadini e imprenditori onesti. Questa volta non basta intervenire con emendamenti: aspettare la discussione in Parlamento significherebbe condannare a morte migliaia di aziende. Serve subito un nuovo decreto".

Alternativa si scaglia contro Draghi e Cingolani

Per i parlamentari di Alternativa "siamo davanti all'ennesimo tentativo da parte di Draghi e di Cingolani, ormai sempre più silente sui temi di riqualificazione energetica, di depotenziare la misura del superbonus 110%, dopo il blitz tentato nella bozza della Legge di bilancio che ha fatto perdere 2 mesi di tempo. La riqualificazione energetica - proseguono - è fondamentale per ridurre le bollette e la dipendenza dalle fonti fossili ma anche per ridurre gli impatti ambientali e deve essere agevolata ottimizzando i controlli, non complicata. E' strano che governo e maggioranza si riempiano sempre la bocca di interventi strutturali per calmierare il prezzo dell'energia e poi puntualmente facciano il contrario".

Confartigianato: piccole imprese a rischio fallimento

"Per le imprese il danno economico e il rischio di fallimento sono dietro l'angolo - ha dichiarato Dino De Santis, presidente di Confartigianato Torino - Hanno concesso lo sconto in fattura e si sono esposti con i propri fornitori perché attendevano di vedersi liquidato il credito dal soggetto a cui intendevano cederlo, in caso di rifiuto di quest'ultimo, ora rischiano il crack. Seppur condividendone gli intenti, di limitare le infiltrazioni criminali ed il riciclaggio di denaro, questo decreto ha generato una sfiducia nei confronti del decisore politico. Da novembre ad oggi, si è assistito, di fatto, ad un continuo cambio delle regole".

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