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Sabato, 20 Aprile 2024
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Come cambia il Superbonus con la "cartolarizzazione" dei crediti

Ora si parla di cartolarizzare i crediti: cosa significa e come cambierebbe il Superbonus con le modifiche del governo Meloni

Ora per il Superbonus si parla di "cartolarizzare" i crediti. Era già noto che l'incentivo per ristrutturare e migliorare l'efficienza energetica delle case sarebbe stato rivisto e depotenziato, passando dal 110 al 90 per cento, troppo alti i costi per lo Stato, arrivati a 72 miliardi di euro. Nell'ultimo decreto approvato dal governo Meloni nel Consiglio dei ministri, è arrivata una nuova svolta sul Superbonus che riguarda i crediti: è finita l'era della cessione del credito e dello sconto in fattura. Da ora in poi, i nuovi lavori si potranno eseguire solo a proprie spese, detraendo gli importi nella dichiarazione dei redditi, e pagando così meno tasse nei 5 anni successivi. Ora si parla di "cartolizzare" questi crediti d'imposta. Ma cosa significa "cartolarizzazione" dei crediti e come funziona?

Che cosa è la "cartolarizzazione" dei crediti per il nuovo Superbonus

Per il Superbonus sentiremo parlare di cartolarizzazione dei crediti. Al momento i crediti bloccati hanno un valore di 15 miliardi di euro. In attesa degli incontri tra governo Meloni e associazioni interessate dalla fine dei crediti legati al bonus, una delle soluzioni potrebbe prevedere la "trasformazione" dei crediti d'imposta tramite la cartolarizzazione: cosa significa?

La cartolarizzazione è un processo finanziario in cui si vendono crediti - cioè debiti -, a una società specializzata che, per pagarne il prezzo di acquisto, emette dei titoli obbligazionari. Si definisce "cartolarizzazione" perché il credito viene trasformato in "carta", cioè obbligazioni. Nel caso del Superbonus si tratterebbe di cedere i crediti derivati da ristrutturazioni di case appartamenti, villette e condomini a una società specializzata che a sua volta li emetterebbe sotto forma di obbligazioni sul mercato. Le obbligazioni sarebbero poi acquistate da investitori istituzionali.

In sintesi, i crediti originati dai lavori del Superbonus verrebbero impacchettati in un prodotto finanziario che poi sarebbe acquistato da investitori istituzionali.

Non solo superbonus: tutti i lavori a rischio con lo stop alla cessione dei crediti

Le operazioni di cartolarizzazione sono tuttavia complesse, anche per lo stigma che si portano dietro: nel report sul mercato di ottobre la Commissione Europea scrive: "A distanza di 15 anni dalla grande crisi finanziaria, la cartolarizzazione risente ancora della stigmatizzazione venutasi a creare in quel periodo, che la fa apparire come uno strumento complesso d'ingegneria finanziaria. È risaputo che la scarsa regolamentazione della cartolarizzazione ha contribuito in modo significativo alla crisi dei mutui subprime che dal mercato statunitense si è rapidamente diffusa in tutto il sistema finanziario mondiale, con conseguenze di vasta portata per i contribuenti e le imprese dell’Ue e del resto del mondo».

Come cambia il Superbonus con la cartolarizzazione

Ancora non è certo che la cartolarizzazione cambierà il Superbonus, il dibattito politico è appena iniziato. Ma quali sarebbero i vantaggi, soprattutto per i cittadini? La cartolarizzazione avrebbe il vantaggio di far ottenere a chi inizia i lavori in casa propria liquidità immediata, senza dover aspettare di spalmare la spesa nei cinque anni successivi tramite sconti nella dichiarazione dei redditi. 

Superbonus: un costo "spaventoso" per riqualificare solo il 3,1% delle case

Nella cartolarizzazione sarebbe cruciale il ruolo degli investitori istituzionali. Tra le ipotesi avanzate, potrebbero essere coinvolti nell'acquisto dei crediti Sace e Cassa depositi e prestiti (Cdp)- controllate da Ministero dell'Economia -, per gestire i 15 miliardi di crediti - o una parte di essi - al momento bloccati. Tuttavia, non è ancora detto che il governo Meloni scelga questa via: intanto, oltre a incontrare i rappresentanti delle associazioni coinvolte nella questione - come Ance, Confedilizia, Confindustria, Confapi, Alleanza cooperative italiane, Cna e Confartigianato - il governo parlerà anche con i vertici di Sace e Cdp. Da queste riunioni potrebbe nascere i nuovo Superbonus. 

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