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Venerdì, 19 Aprile 2024
L'incentivo per ristrutturare gratis

Il superbonus cambia ancora: le due modifiche in arrivo

Pronto un pacchetto di emendamenti: ci sarà una dilazione per la data di presentazione delle Cilas che permette di usufruire della detrazione al 110% anche nel 2023. Allo studio anche un meccanismo per sbloccare i crediti "incagliati"

Con il decreto Aiuti quater il nuovo governo ha rimodulato la detrazione sul superbonus che dal 2023 scenderà dal 110 al 90%. L'incentivo è stato invece prorogato per i proprietari di immobili unifamiliari (che dal 2023 sarebbero rimasti esclusi) a condizione che si tratti di prima casa e che i proprietari stessi non raggiungano una determinata soglia di reddito (15mila euro l'anno, innalzati in base al quoziente familiare).

Nonostante il pacchetto di modifiche sia piuttosto recente, la maggioranza si prepara a rimettere mano alla misura sull'efficientamento energetico. Due le novità sul tavolo. Una di queste riguarda la probabile dilazione dei termini per la presentazione delle Cilas che permetterebbe, a chi presenta la comunicazione di inizio lavori nei tempi stabili, di accedere all'aliquota del 110% anche nel 2023. Di cosa parliamo? Proviamo a spiegarlo meglio. Il decreto Aiuti quater (dl n. 176 del 18 novembre 2022) prevede che le disposizioni sulla rimodulazione dell'aliquota non si applichino "agli interventi per i quali, alla data del 25 novembre 2022, risulti effettuata (...) la comunicazione di inizio lavori asseverata (Cila)". Un'eccezione è prevista anche nel caso in cui i lavori condominiali siano stati deliberati prima della medesima data.

Con la conversione in legge del decreto la scadenza potrebbe essere spostata più in là. Forse al 31 dicembre o ai primi giorni del nuovo anno. La maggioranza, Forza Italia in testa, è pronta a presentare un pacchetto di modifiche come ha confermato Licia Ronzulli, presidente dei senatori di FI. Il superbonus? "Siamo d’accordo nel portarlo al 90%" ha fatto sapere la senatrice azzurra, "ma non lo si può fare dalla sera alla mattina, lasciando nel guado le imprese e i cittadini che si erano affidati e fidati dello Stato. Per questo, Forza Italia chiede che nel decreto Aiuti quater venga prevista una proroga temporale almeno fino al 31 dicembre 2022 o di 15 giorni dopo l’entrata in vigore della legge di conversione del decreto".

Lo sblocco dei crediti "incagliati"

Non si ragiona però solo sulla proroga delle Cilas. Un altro tema sul tavolo è quello dei crediti fiscali rimasti in pancia alle imprese perché gli istituti di credito non li acquistano più. "Se non si sbloccano i crediti incagliati le aziende falliscono - dice Ronzulli - se falliscono si perdono posti di lavoro. Non possiamo rischiare di mandare a casa 100mila persone. Il primo e più grande problema, oggi, è quindi quello di sbloccare i crediti che le banche non stanno più acquistando dalle imprese".

Una delle soluzioni allo studio è quella proposta da Ance (Associazione nazionale costruttori edili) assieme ad Abi (Associazione bancaria italiana). Ovvero: permettere alle banche di utilizzare una parte dei debiti fiscali raccolti con gli F24 dei correntisti, "compensandoli con i crediti da bonus edilizi ceduti dalle imprese e acquisiti dagli intermediari". Gli F24 che le banche prendono in conto per i propri clienti (e che gli stessi istituti di credito sono tenuti a versare all'Erario) verrebbero pagati almeno in parte proprio con i crediti fiscali dei bonus edilizi. Una misura straordinaria che permetterebbe alle banche di recuperare liquidità. 
 

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