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Giovedì, 18 Aprile 2024
L'agevolazione fiscale

Le regole sul superbonus possono cambiare di nuovo (e i controlli iniziano sul serio)

Pochi giorni fa il governo ha corretto le norme sui crediti per contrastare le frodi e scongiurare il blocco dei cantieri, ma si continua a discutere sull'agevolazione edilizia. Ecco le possibili novità in arrivo su condomini e case unifamiliari, mentre prende il via una massiccia campagna di accertamenti nei cantieri

Le regole sul superbonus 110%, l'agevolazione fiscale per gli interventi di ristrutturazione che migliorano l'efficienza energetica di case e condomini, sono cambiate venerdì scorso, 18 febbraio. Per scongiurare un blocco dei cantieri dovuto allo stop del mercato dei crediti d'imposta, il governo Draghi ha approvato un decreto legge che corregge l'articolo 28 del decreto sostegni ter, pensato per contrastare le frodi ai danni dello Stato commesse nei mesi scorsi. Le norme, tuttavia, potrebbero cambiare di nuovo a breve, perché il Parlamento è tornato a discutere sull'incentivo edilizio lavorando alla versione definitiva del terzo decreto sostegni.

Superbonus 110% e proroga sui lavori: le regole cambiano di nuovo?

Sul tavolo ci sono alcuni emendamenti, proposti da una larga parte della maggioranza, che chiedono di modificare ancora una volta la normativa sull'agevolazione fiscale. Il nodo principale riguarda le regole che devono essere applicate ai lavori sulle case unifamiliari per poter accedere al bonus, ma si chiede un'estensione temporale dei limiti previsti anche per i lavori nei condomini. Nel dettaglio, nel primo caso gli emendamenti presentati chiedono che venga eliminata la clausola che richiede di aver completato almeno il 30% dei lavori previsti entro il 30 giugno 2022 per poter usufruire dell'agevolazione entro il 31 dicembre di quest'anno.

Anche nel caso dei condomini, come detto, si punta a modificare il testo di legge approvato in manovra lo scorso dicembre. Forza Italia, Italia viva, Fratelli d'Italia e Südtiroler Volkspartei chiedono un'estensione temporale del beneficio fiscale. La legge al momento prevede che il 60% dei lavori vada concluso entro giugno per poter ottenere lo sconto entro il 31 dicembre. La richiesta è di spostare in avanti, a settembre 2022, la data a cui guardare per verificare l'avanzamento dei lavori. E poi che il bonus possa essere ottenuto fino al 28 febbraio 2023.

I controlli nei cantieri dei bonus

Le agevolazioni, inoltre, saranno concesse solo a chi applica contratti collettivi nazionali di settore stipulati dalle organizzazioni più rappresentative. Quest'ultima misura, che punta a garantire formazione e maggiore sicurezza per chi lavora nei cantieri, è stata voluta dal ministro del Lavoro Andrea Orlando. Parallelamente, è partita una massiccia campagna di controlli dell'Ispettorato nazionale del lavoro nei cantieri che beneficiano dei bonus edilizi. Le verifiche, soprattutto in materia di sicurezza sul lavoro e di osservanza delle normative contrattuali, previdenziali e assicurative, sono indirizzate in particolare nei confronti di aziende di nuova costituzione e di quelle che hanno ripreso ad operare in questi mesi dopo un lungo periodo di inattività.

Le nuove regole sulla cessione dei crediti fiscali

In attesa di capire se le richieste di cancellare o prorogare le clausole sui lavori vadano in porto, è passata ed è già operativa una nuova modifica alle norme sul superbonus 110%. È stata riattivata la possibilità di cessione multipla dei crediti, ma non per un numero illimitato di volte e con alcuni accorgimenti per controllarne i passaggi, contrastare le frodi e permettere alle aziende edili di continuare a lavorare senza il timore di non poter sfruttare la cessione del credito fiscale. In sostanza è stata cancellata la stretta che, bloccando la possibilità di cedere più volte lo stesso credito come era possibile fare in origine in una versione più permissiva del bonus, aveva spinto alcune banche a bloccare temporaneamente le nuove acquisizioni.

Il nuovo decreto legge del governo inserisce alcuni correttivi per limitare le truffe ai danni dello Stato, abbastanza diffuse con l'impianto normativo originario dell'agevolazione: la circolazione dei crediti può riprendere, ma dopo la cessione del primo richiedente sono consentite soltanto due ulteriori cessioni. Questi passaggi sono consentiti solo se effettuati "a favore di banche e intermediari finanziari iscritti all'albo". Nel testo si legge inoltre che "al credito è attribuito un codice identificativo univoco, da indicare nelle comunicazioni delle eventuali successive cessioni". Le disposizioni si applicano alle cessioni inviate all'Agenzia delle entrate dal primo maggio 2022.

Per disincentivare chi cerca di ottenere il rimborso di spese false o gonfiate, arriveranno multe (da 50mila a 100mila euro) e il carcere (da due a cinque anni) per il tecnico abilitato che, nelle asseverazioni necessarie per ottenere i bonus edilizi, "espone informazioni false o omette di riferire informazioni rilevanti sui requisiti tecnici del progetto di intervento o sulla effettiva realizzazione", oppure "attesta falsamente la congruità delle spese".

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