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Mercoledì, 24 Aprile 2024
A conti fatti

Superbonus, una misura fatta male: prezzi gonfiati e inefficiente nel ridurre le emissioni

A conti fatti ogni euro investito nel Superbonus - e stiamo parlando di 8,7 miliardi di euro - ha una efficacia ambientale del 28% minore dell'ecobonus: spendendo più del doppio di prima, si arriva solo a modeste riduzioni supplementari delle emissioni.

Superbonus, una misura che permette non solo di non spendere per i lavori di ristrutturazione, ma addirittura di guadagnare del credito Irpef con lo sconto del 110%. Eppure, e forse non ci voleva un genio nell'ipotizzarlo, il provvedimento ha creato una vera e propria stortura nel mercato con prezzi lievitati all'inversimile anche a causa della penuria di materie prime. Una misura pensata male e fatta peggio, tanto che oggi Enea ha pubblicato le sue ultime stime che mostrano come il Superbonus 110% non sia neppure una misura così tanto green. Ma andiamo per gradi.

Nella logica che "tanto è lo Stato che paga" si è assistito ad una corsa ai rincari da parte di aziende che hanno tentato di massimizzare il guadagno. Enea stima che l'aumento medio sulle caldaie a condensazione è stato del 286%, sulle schermature solari del 225% e sugli infissi del 208%. Aumenti che solo in parte sarebbero giustificabili con l’aumento del prezzo delle materie prime. Il risultato è che per ogni euro investito nel Superbonus 110% si decarbonizza un terzo in meno rispetto all'Ecobonus che prevedeva uno sconto del 65%.

A conti fatti ogni euro investito nel Superbonus - e stiamo parlando di 8,7 miliardi di euro - ha una efficacia ambientale del 28% minore dell'ecobonus: spendendo più del doppio di prima, si arriva solo a modeste riduzioni supplementari delle emissioni. E visto che parte di questi soldi viene dai fondi europei, la Commissione Ue potrà valutare se rifinanziare o meno una misura che ha prodotto costi unitari degli interventi doppi o tripli rispetto al resto d’Europa e un impatto ambientale tutt’altro che efficiente.

Superbonus bocciato in efficenza: le stime di Enea

Negli ultimi 15 anni per effetto dei meccanismi di detrazione fiscale nel nostro Paese sono stati investiti oltre 53 miliardi di euro in efficentamento energetico, circa 45 dei quali con l’ecobonus 65% e più di 8 miliardi per interventi già realizzati con il superecobonus 110%. Per quanto riguarda gli obiettivi previsti dai piani nazionali ed europei, sono stati centrati rispettivamente all’80% e al 90%, soprattutto per il traino del comparto residenziale.

Sul fronte dell’ecobonus del 65%, il meccanismo per incentivare l’efficienza energetica negli usi finali introdotto nel 2007, i rapporti ENEA evidenziano oltre 45 miliardi di investimenti realizzati al 2020, con un risparmio complessivo di circa 19.000 GWh/anno, derivanti essenzialmente da interventi parziali su singole unità immobiliare. Lo scorso anno sono stati completati oltre 486 mila interventi di riqualificazione energetica che hanno consentito di risparmiare 1.362 GWh/anno. La maggior parte riguarda l’installazione di impianti di riscaldamento più efficienti (1,1 miliardi di euro) e la sostituzione delle finestre (1,1 miliardi di euro) mentre oltre 500 milioni sono stati investiti per l’isolamento termico degli edifici, 270 milioni per le schermature solari e 175 milioni per la riqualificazione globale degli immobili.

Dall’analisi dei dati di poco più di un anno di attuazione del superecobonus 110%, si evidenzia al 30 novembre 2021 un investimento totale ammesso a detrazione pari a 11,94 miliardi di euro, di cui 8,28 miliardi per oltre 40.000 interventi già conclusi cui corrispondono circa 1.300 GWh/anno di risparmio energetico.

Sul fronte del risparmio obbligatorio 2014-2020 stabilito dalla Direttiva sull’Efficienza Energetica, l’obiettivo di 297.300 GWh/anno è stato raggiunto per circa il 91% arrivando a quota 270.300 GWh/anno; i maggiori contributi sono venuti dai certificati bianchi (97.600 GWh/anno) e dal sistema di detrazioni fiscali (120.900 GWh/anno).

Quanto al Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica (PAEE) 2017, i risparmi conseguiti nel periodo 2011-2020 hanno consentito di raggiungere l’82% dell’obiettivo indicato, rispetto al 77% dell’anno precedente. Al 2020 sono stati risparmiati 148.000 GWh/anno, principalmente per il contributo del settore residenziale, vero e proprio ‘faro’, con una riduzione di 73.620 GWh/anno, pari al 172,5% dell’obiettivo PAEE; a seguire, in termini di percentuale di raggiungimento dell’obiettivo, il terziario con 9.537 GWh/anno (66,6%), l’industria con 38.260 GWh/anno (64,5%) e, da ultimo, i trasporti con 26.630 GWh/anno (41,6%).

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Dati dal Rapporto annuale sull’efficienza energetica e il Rapporto annuale sulle detrazioni fiscali per interventi di risparmio energetico e utilizzo di fonti di energia rinnovabili negli edifici esistenti elaborati dall'ENEA 

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