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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Il Superbonus salta ma solo per i redditi bassi: le nuove deroghe

La possibilità di spalmare la detrazione in 10 anni resta ma non per tutti, altre deroghe e "scudo" per chi compra crediti dalle banche: le ultime notizie

Il Superbonus sarà meno accessibile per i redditi bassi. La notizia che spicca tra le ultime modifiche all'incentivo per ristrutturare casa è questa, oltre a nuove deroghe e proroghe. In commissione Finanze della Camera si sta lavorando al decreto sulla cessione dei crediti e ci sono diverse novità segnalate: meno tempo per spalmare la detrazione sui redditi con in Irpef più bassa, più garanzie per chi compra crediti dalle banche e nuove deroghe per alcune categorie. Vediamo quali sono le ultime notizie sul Superbonus.

Superbonus prorogato fino al 30 settembre e crediti spalmati "fino a 20 anni"

Meno tempo per "spalmare" il Superbonus

È saltata l'ipotesi di allungare, da 4 a 10 anni, il periodo per recuperare la detrazione del Superbonus. Lo stop è arrivato dalla Ragioneria generale dello Stato: la misura costa troppo. Si era pensato a questa eventualità per venire incontro ai contribuenti con redditi bassi, che non hanno ceduto il credito. 

Visto l'importo dei lavori, in molti non hanno lo spazio fiscale necessario per le detrazioni, possibilità che però ci sarebbe stata con il recupero del rimborso sull'Irpef in dieci anni, invece che in quattro. La fruizione in dieci anni, in questo caso in compensazione delle imposte, resta invece per banche e imprese che hanno acquistato i crediti.

Quanto ci costano i bonus edilizi

I crediti in questione non saranno solo per i lavori del SuperBonus al 110 per cento, ma anche per Sismabonus, eliminazione delle barriere architettoniche e ristrutturazione edilizia.

"Governo favorisce banche e abbandona cittadini"

"Con lo stralcio, dal DL Superbonus, della misura per facilitare l'assorbimento delle detrazioni a chi ha poca capienza Irpef, quindi ai redditi più bassi, assistiamo ancora una volta a scelte politiche che vanno a discapito della fascia più debole della popolazione e a favore di chi è più forte, banche in primis".

Così, in una nota, Francesco Alemanni e Filiberto Zaratti, rispettivamente membro della direzione nazionale di Europa Verde e co-portavoce del Lazio, che proseguono: "Invece di rendere la transizione ecologica socialmente desiderabile, attraverso il sostegno a chi è più in difficoltà, agevolando l’accesso a misure che favoriscono l'efficientamento energetico e la sostenibilità, il governo sceglie di lasciare i cittadini soli di fronte alla crisi climatica, cestinando l'ipotesi di allungare il periodo per recuperare la detrazione del Superbonus da 4 a 10 anni: una misura che avrebbe facilitato l'assorbimento delle detrazioni per chi ha poca capienza Irpef e avrebbe rappresentato un passo avanti verso un'Italia più verde e sostenibile".

Ristrutturare casa perché lo chiede l'Europa, davvero?

"Eppure, nel pacchetto di emendamenti, si prevede la possibilità di spalmare in dieci rate annuali i crediti per le banche e le imprese che li hanno acquistati, dimostrando come le priorità del governo non siano affatto allineate con gli interessi dei cittadini e con l'urgenza di affrontare i problemi ambientali", concludono Alemanni e Zaratti.

Lo "scudo" per chi compra dalle banche

Si va verso un ulteriore allargamento dell'esclusione dalla responsabilità in solido nell'acquisto dei crediti del Superbonus, comprendendo tutti i cessionari che acquistano da una banca. Lo previsione si trova in un emendamento riformulato al decreto sulla cessione dei crediti in commissione Finanze della Camera.

Il decreto già esclude dalla responsabilità i cessionari dei crediti di imposta che dimostrino di aver acquisito i crediti e che siano in possesso di una specifica documentazione.

Bonus edilizi, la grande truffa: pratiche presentate da morti e lavori su case inesistenti

La modifica estende ulteriormente l'ambito dell'esclusione dal concorso nella violazione a tutti i cessionari che acquistano i crediti d'imposta da una banca o da altra società appartenente al gruppo bancario della medesima banca, o da una società quotata o da altra società appartenente al gruppo della medesima società quotata, sempre a condizione che il soggetto cedente abbia provveduto a rilasciare un'attestazione di possesso della documentazione relativa alle opere che hanno originato il credito di imposta.

Un altro emendamento riformulato, inoltre, integra la l'elenco dei documenti da possedere, prevedendo tra l'altro anche la visura catastale storica, modifiche sulla documentazione sull'efficienza energetica e sugli obblighi di riciclaggio e aggiungendo la documentazione per gli interventi di riduzione del rischio sismico e il contratto di appalto tra chi ha realizzato i lavori e il committente. 

Le deroghe per sconto in fattura e cessione del credito

Sono previste delle deroghe al Superbonus: si va verso il ripristino dello sconto in fattura e della cessione del credito per gli istituti per le case popolari (Iacp), le onlus e il terzo settore. Un altro emendamento in commissione Finanze esclude dal blocco questi tre soggetti, che devono risultare - si precisa nel testo - "già costituiti alla data di entrata in vigore" del decreto.

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La modifica riformula 33 emendamenti presentati un po' da tutti i partiti, sia di maggioranza che di opposizione: nel testo si precisa che il parere favorevole ai 33 emendamenti è subordinato a questa riformulazione. La modifica sarà sottoposta all'esame della commissione Finanze della Camera, che riprende le votazioni sugli emendamenti, anche se su questo tema era già stato trovato un accordo di massima nei giorni scorsi.

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