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Giovedì, 25 Aprile 2024
Panico in Borsa

Svb come Lehman? Si teme una nuova crisi globale

Cosa è successo ma soprattutto cosa accadrà? L'effetto contagio potrebbe colpire banche e startup

Panico sui mercati finanziari dopo il crac della Svb Financial Group, il secondo più grande fallimento bancario nella storia degli Stati Uniti dopo quello della Lehman Brothers nel 2008. Venerdì scorso le autorità della California hanno chiuso la Silicon Valley Bank e hanno nominato la Federal Deposit Insurance Corporation (Fdic) curatore fallimentare per la successiva cessione delle sue attività. Le possibili ripercussioni di questo crac finanziario sul settore bancario hanno fatto il resto, portando le borse di quasi tutto il mondo a chiudere con pesanti cali. Cosa è successo ma soprattutto cosa accadrà?

Cosa ha portato la Silicon Valley Bank al fallimento

Il 10 marzo 2023 sarà ricordato come un 'venerdì nero' per le principali piazze finanziarie a causa dell’effetto Svb che potrebbe proseguire anche nella prossima settimana. La Silicon Valley Bank, con sede a Santa Clara, era la 16esima banca americana per dimensione patrimoniale, con circa 209 miliardi di dollari di attività. Si occupava principalmente delle startup, o meglio di gestire i miliardi di dollari che le aziende ad alto potenziale di sviluppo ottenevano dai finanziatori.

Con il repentino rialzo dei tassi d’interesse (da zero al 4,75% in pochi mesi) le startup si sono ritrovate a corto di liquidità e hanno iniziato a ritirare denaro a un ritmo maggiore del previsto, portando la Svb al fallimento. Basti sapere che in un solo giorno sono stati ritirati 42 miliardi di dollari, pari a circa un quarto del totale a causa di un allarme solvibilità scattato nei giorni precedenti. Ora si teme che la stessa cosa possa accadere per le altre banche delle startup e per le startup stesse.

Svb, si teme l’effetto contagio

Il fallimento della Silicon Valley Bank ci fa tornare alla mente il clamoroso crac della Lehman Brothers nel 2008, l’allora quarta banca più grande degli Stati Uniti d’America. Il rischio contagio è alto anche in questo caso e così gli investitori hanno deciso di liquidare il più velocemente possibile i propri investimenti sulle banche prima che sia troppo tardi. In borsa si chiama tecnicamente 'panic selling', vendite generalizzate di titoli dettati dal panico.

Da considerare che il momento per le banche non è dei migliori: mercoledì scorso c’è stato anche l’annuncio della liquidazione di Silvergate Bank, istituto particolarmente presente nelle criptovalute. E che dire poi dell’inversione della curva dei rendimenti che penalizza gli istituti di credito? Quando i tassi a breve termine sono più alti di quelli a lungo termine, infatti, le banche incontrano delle difficoltà nel concedere prestiti a lungo termine.

Non ci resta che attendere lunedì, quando con la riapertura dei mercati finanziari si potranno avere maggiori indicazioni sulle paure degli investitori. Per il momento non possiamo fare altro che conteggiare gli scivoloni importanti che si sono registrati venerdì scorso sui titoli delle principali banche americane e europee, Italia compresa.

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