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Giovedì, 25 Aprile 2024
ECONOMIA

Il tabacco italiano venduto a Philip Morris: intesa da 500 milioni

La firma a Palazzo Chigi tra i vertici della filiale italiana dell'azienda statunitense e i ministri Martina (Agricoltura) e Galletti (Ambiente): le risorse destinate agli acquisti di materia prima in Campania, Toscana, Umbria e Veneto

ROMA - Un accordo che vale 500 milioni per l'agricoltura italiana: è stato firmato a Palazzo Chigi, alla presenza del presidente del Consiglio Matteo Renzi e dei ministri Maurizio Martina e Gian Luca Galletti, il verbale d'intesa programmatica tra Mipaaf e Philip Morris Italia per la valorizzazione della filiera del tabacco in Italia. 

L'INTESA - L'intesa, informa il ministero delle Politiche agricole, prevede acquisti di tabacco coltivato in Italia da parte di Philip Morris per circa 80 milioni di euro l'anno e un potenziale investimento complessivo di circa 500 milioni entro il 2020. Tali risorse saranno destinate all'acquisizione di materia prima di qualità nelle zone di maggiore produzione come le Regioni Campania, Toscana, Umbria e Veneto. 

I TERMINI DELL'ACCORDO - In particolare, l'accordo prevede che per il primo triennio Philip Morris si impegni a stipulare contratti di acquisto annuali di tabacco secco sciolto italiano per la varietà Burley per circa 11mila tonnellate (quasi il 60% del totale varietale prodotto in Italia); mentre sono previste diecimila tonnellate per la varietà Virginia Bright (pari al 30% del totale italiano). 

50 MILA LAVORATORI - "Stiamo lavorando per la tutela del reddito di oltre 50 mila addetti alla coltivazione del tabacco in Italia - ha dichiarato il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina - in un passaggio delicato dopo la riforma della Pac. Con le Regioni siamo impegnati per destinare ad interventi strutturati per il settore parte delle risorse dei programmi di sviluppo rurale fino al 2020, lavorando anche sulla qualità del prodotto. L'accordo di oggi con Philip Morris rientra in questo quadro di azioni strategiche e costituisce un'occasione importante anche sotto il profilo della programmazione per i tabacchicoltori italiani". 

IL TESTO - Un'intesa concepita in modo "innovativo", sottolinea una nota, che non si limita all'impegno di acquisto di tabacco greggio, ma prevede iniziative e programmi concreti, per incentivare le produzioni eccellenti, insieme al miglioramento di tecniche e processi. Il Verbale, infatti, include quanto segue. 

a) Attenzione ai requisiti qualitativi delle produzioni, attraverso l'applicazione delle Buone Pratiche Agronomiche predisposte dal Mipaaf per la produzione del tabacco in Italia e delle "Good agricultural practices" (Gap) predisposte da Philip Morris International. 

b) Innovazioni produttive, in quanto il tabacco dovrà essere stato essiccato in forni realizzati, equipaggiati e mantenuti allo scopo di prevenire qualsiasi contaminazione esterna. 

c) Tracciabilità totale del prodotto, dal seme al prodotto secco sciolto consegnato all'atto dell'acquisto. Semi che, a loro volta, sono registrati, certificati, a bassa conversione e non geneticamente modificati; 

d) Un programma di investimento finalizzato alla sostenibilità del settore che includerà, ad esempio, iniziative sul risparmio energetico e la razionalizzazione dell'uso dell'acqua nelle fasi di coltivazione e cura del tabacco, l'uso alternativo degli scarti e dei residui di lavorazione del tabacco. 

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