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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Riforma del fisco: il taglio delle tasse per i redditi sotto i 40mila euro

A dicembre si prevede di varare la legge-delega che fisserà la riforma con l'idea di mettere a punto i decreti attuativi nel 2021 e intervenire sulle imposte sui redditi e sull'Iva allo scopo di semplificare le procedure

La riforma del fisco parte dal taglio delle tasse per i redditi sotto i 40mila euro. E mentre il governo annuncia il super cashback da 3000 euro per i primi cento cittadini che usano di più i pagamenti elettronici, l'operazione fisco andrà avanti in due tempi: nella prossima legge di bilancio verrà confermato il taglio del cuneo fiscale a favore dei lavoratori che guadagnano fino a 40mila euro lordi e l'assegno unico per i figli (200-300 euro al mese in base all'Isee)

Riforma del fisco: il taglio delle tasse per i redditi sotto i 40mila euro

Poi, come spiega Paolo Baroni sulla Stampa, a dicembre si prevede di varare la legge-delega che fisserà la riforma con l'idea di mettere a punto i decreti attuativi nel 2021 e intervenire sulle imposte sui redditi e sull'Iva allo scopo di semplificare le procedure. 

Per il prossimo anno sul piatto ci dovrebbero essere almeno 5 miliardi di euro, e questo per il governo sarà una sorta di «assaggio», una anticipazione delle misure che entreranno poi in vigore a partire dall’anno prossimo. Verrà alleggerita la pressione su famiglie e imprese ma poi, coperture permettendo, nella manovra dovrebbe trovare spazio anche la riforma del regime delle partite Iva con l’introduzione di un meccanismo di «cash flow tax», prevedendo pagamenti automatici a scadenza mensile e trimestrale in base ai dati ricavati dalle fatture elettroniche in modo da superare l’attuale meccanismo di anticipi e conguagli che nei mesi passati ha mostrati tutti i suoi limiti.

Tra le «politiche di supporto» che il governo ha inserito nello schema del suo Recovery plan la riforma fiscale ha un rilievo tutto particolare. Si punta infatti a varare «una riforma complessiva della tassazione diretta e indiretta», e quindi anche dell’Iva col riordino più volte evocato negli ultimi anni (ma mai realizzato) sia delle aliquote che e delle fasce di vari prodotti e servizi. L’obiettivo finale è quello di «disegnare un fisco equo, semplice e trasparente per i cittadini, che riduca in particolare la pressione fiscale sui ceti medi e le famiglie con figli e acceleri la transizione del sistema economico verso una maggiore sostenibilità ambientale e sociale».

Poi c'è la questione dei sussidi ambientalmente dannosi, che ammontano a circa 19 miliardi e che il governo ha annunciato in più occasioni di voler tagliare. Ma questo comporterà, tra le altre cose, anche l'aumento del costo delle accise sul diesel. Riguardo le imposte sui redditi, una delle proposte riduce da 5 a 4 le aliquote dell'Irpef accorpando quelle centrali del 38% e del 41% sui redditi compresi tra 28 e 55mila euro e tra 55 e 75mila euro in una nuova aliquota al 36%. Il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri invece vorrebbe l'aliquota continua sul modello tedesco, che garantisce la progressività del prelievo. 

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