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Giovedì, 18 Aprile 2024
La denuncia

Il Governo taglia 15 milioni alla Protezione civile

L'attacco al Sostegni bis: ''Con un emendamento vengono sottratti destinati all'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia''

La Protezione civile contro il decreto Sostegni bis che, con un emendamento ''dell'ultimo minuto'', sottrae 15 milioni di euro destinati all'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. La denuncia è arrivata attraverso una nota pubblicata sul sito del Dipartimento: ''Nella conversione in legge del cosiddetto decreto 'Sostegni bis', all'articolo 9, è stata inserita una norma che sottrae al Fondo per la protezione civile la rilevante somma di 15 milioni di euro all'anno, risorse finalizzate alla previsione e prevenzione dei rischi e al sostegno del nostro volontariato". 

La nota della Protezione civile

"In nome dell'incontestabile principio dell'autonomia scientifica, di cui il Dipartimento è e rimane fermo sostenitore -prosegue il comunicato - con un emendamento dell'ultimo minuto si è incrinato lo stretto rapporto di sinergia tra l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) e il Servizio nazionale della protezione civile, svincolando le attività dell'Istituto dalla convenzione che storicamente ne regola i rapporti con il Dipartimento della Protezione Civile e introducendo un elemento di forte disparità all'interno di un sistema complesso costituito da tanti enti e istituti scientifici: ognuna di queste realtà d'eccellenza, di cui l'Ingv è solo una seppure con un ruolo essenziale e insostituibile, apporta un contributo specifico e prezioso nell'affrontare le sfide complesse della riduzione del rischio".

"Il ruolo del Dipartimento è quindi gestire questa rete di competenze - aggiunge la Protezione civile - al fine di integrare le conoscenze e i prodotti derivanti da attività di ricerca e innovazione in concrete attività di riduzione del rischio, assumendosi quotidianamente la responsabilità delle scelte delicatissime che ne derivano".

"Spiace rilevare - si legge nella nota - che il legislatore non abbia sentito l'esigenza di consultare preventivamente il Dipartimento per comprendere l'impatto che una norma del genere produce sul Sistema di protezione civile. Con poche righe in un decreto legge, che peraltro dovrebbe riguardare 'Misure urgenti connesse all'emergenza da Covid-19', si mette in discussione uno dei pilastri del nostro sistema ossia il ruolo della comunità scientifica nella ricerca applicata per fini di protezione civile: un'intuizione del Ministro Zamberletti che contraddistingue da trenta anni il modello italiano della protezione civile e che rappresenta uno dei motivi della sua efficienza. Proprio per continuare a garantire questa efficienza il Dipartimento è già a lavoro per cercare una soluzione che ponga rimedio a questo elemento di squilibrio, nel rispetto dei ruoli di ciascuno e con l'unico obiettivo di assicurare un servizio adeguato al Paese, obiettivo di cui sentiamo fortissima la responsabilità".

"Ben vengano gli investimenti nella ricerca scientifica e gli interventi a sostegno della sua autonomia, ma non a discapito del Fondo nazionale di protezione civile, indebolendo il ruolo della comunità scientifica nel Servizio nazionale e depauperando le risorse destinate alla previsione, prevenzione e mitigazione dei molteplici rischi che interessano il nostro Paese", conclude la nota.

La replica dell'Ingv: "necessaria separazione dei ruoli"

Dopo la nota della Protezione civile è arrivata anche quella dell'Ingv: "L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) è l’ente pubblico di ricerca preposto al monitoraggio e sorveglianza sismica e vulcanica in Italia, ed è parte del Sistema nazionale di protezione civile, al pari dei Vigili del Fuoco e delle Forze Armate, coordinato dal Dipartimento della Protezione Civile. L’Italia è una nazione altamente sismica e con frequenti eruzioni vulcaniche. l’Ingv è la sentinella di questi fenomeni al servizio della nazione. Mantenerlo nella migliore operatività è un interesse per l’Italia. Con la Legge n. 73/2021 viene semplificato il finanziamento per le sue attività istituzionali che vengono attribuiti all’Ingv direttamente senza passare per il Dipartimento di Protezione Civile". 

"I 15 milioni di euro attribuiti dalla norma - spiega ancora l'Istituto - sono meno di quello che l’Ingv spende annualmente (circa 18 milioni all’anno) e sono poco più di quanto il Dipartimento di Protezione Civile trasferisce ogni anno all’istituto.  Il finanziamento diretto dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri per le attività di monitoraggio sismico e vulcanologico del territorio nazionale è volto quindi a eliminare un passaggio contabile intermedio, nell’ottica della semplificazione amministrativa senza sottrarre risorse alle attività svolte dal DPC e senza minare l’equilibrio nei rispettivi ruoli, anzi rafforzandolo. Inoltre, si sancisce la necessaria separazione di ruoli tra ricerca scientifica e gestione delle attività emergenziali. L’Ingv continuerà a garantire la piena collaborazione con la Protezione Civile Nazionale aumentando e possibilmente migliorando le proprie attività".

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